“Abbiamo da sempre sostenuto che la nuova Pac dovrà avere al suo centro l’agricoltura e le imprese agricole. Il sostegno pubblico dovrà essere destinato ai veri agricoltori, a quelli professionali, alle imprese che operano nel mercato dei prodotti e del lavoro. Bisogna dare risposte efficaci e propulsive agli imprenditori agricoli, non ai percettori di pura rendita fondiaria".

Così il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta la relazione della Corte dei conti europea nella quale si ribadisce che "i sostegni europei 'devono andare agli agricoltori attivi che svolgono attività agricole concrete e regolari". Una relazione dedicata al sistema di aiuti diretti ai produttori Ue basati sulla superficie dell'azienda nei nuovi Stati membri, ma i principi valgono per tutta l'Europa.

Nel mirino dei controllori europei ci sono i beneficiari ''non impegnati, o solo marginalmente impegnati in attività agricole: dalle società immobiliari agli aeroporti, dalle associazioni venatorie ai circoli per la pesca sportiva, alle attività sciistiche''.
La Corte dei conti chiede inoltre di escludere dal pagamento degli aiuti diretti agli agricoltori anche ''gli enti pubblici che gestiscono terreni di proprietà statale e che non svolgono alcuna attività agricola, o su parcelle di terreno non coltivate''.

Da notare infine, che la Corte rintraccia ''una contraddizione'' nell'aiuto diretto ai produttori basato sulla superficie: ''da un lato - si legge - l'aiuto è destinato a sostenere il reddito individuale degli agricoltori, dall'altro è distribuito alle aziende agricole in base alla superficie delle particelle di terreno di cui dispongono''

“Siamo d’accordo quando la Corte dei conti - ha aggiunto Politi - punta il dito contro i beneficiari degli aiuti Pac ‘non impegnati, o solo marginalmente impegnati in attività agricole’. Il sostegno deve essere garantito al produttore agricolo, a chi vive esclusivamente di agricoltura. Le risorse, che si annunciano, peraltro, sempre più esigue, devono essere destinate agli agricoltori professionali, alle aziende che operano nel mercato e creano produzione e occupazione”.

La nuova Pac, per Politi, deve avere precisi obiettivi: efficienza del mercato, rafforzamento delle organizzazioni di produttori, diffusione dell’economia contrattuale, misure per favorire il ricambio generazionale il sostegno degli strumenti (assicurazioni e fondi di mutualità) per contenere gli effetti della volatilità dei prezzi e delle crisi di mercato.
     
Una posizione che trova d'accordo Confeuro. "La relazione - afferma il presidente, Rocco Tiso - ha sancito un principio sacrosanto: quello di concedere i finanziamenti comunitari solo a chi effettivamente lavora all'interno del settore agricolo e per la sua ripresa". "Non è giusto - secondo Tiso - sottrarre finanziamenti a chi lavora costantemente per il bene del primario per darle a chi se ne occupa con attivita' solo parzialmente impegnate o totalmente estranee".