"Le questioni finanziarieha dichiarato Tiziano Zigiotto, presidente dell’Inea a margine del seminario organizzato dall'Istituto nazionale di economia agraria, "La Pac 2014-2020 verso il round finale: stato del dibattito e implicazioni per l'Italia", svoltosi a Bruxelles – sono ancora al centro del dibattito sulla Pac: la proposta, così com’è di fatto, penalizza finanziariamente l’Italia. L’effetto combinato del taglio di budget (417 milioni di euro) da un lato e del riavvicinamento dall’altro comportano una perdita complessiva per l’Italia di 382 milioni di euro. Sarebbe opportuno – ha spiegato – mettere in campo alcune forme di compensazione quali una diversa attribuzione del peso dei parametri per il secondo pilastro e l’incremento delle superfici ammissibili sul primo".


Budget, greening, superamento dei pagamenti storici, sviluppo rurale e gestione del rischio e delle crisi sono stati alcuni dei temi affrontati, nodali per la proposta di riforma della Commissione europea.


Il direttore generale dell’Inea, Alberto Manelli, ha sottolineato il difficile equilibrio tra competitività, sicurezza alimentare e sostenibilità: "E' necessario rafforzare la coerenza tra obiettivi e strumenti. Da un lato gli obiettivi della competitività interessano la stabilità dei redditi agricoli e la gestione del rischio, la trasparenza e la stabilità dei prezzi, la distribuzione del valore aggiunto lungo la "supply chain" e la completa eliminazione degli strumenti di controllo dell’offerta. Dall’altro quelli della sostenibilità riguardano il processo di greening degli strumenti, la valorizzazione dei beni pubblici e le attenzioni agli effetti sul cambiamento climatico. In alcuni casi, gli strumenti messi campo generano risultati diversi a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere".


Il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro ha rassicurato gli interessati al settore agricolo sul buon andamento del lavoro parlamentare sui nuovi contenuti della Pac, nonostante gli 8000 emendamenti presentati alla Proposta dell’esecutivo europeo. L’ambasciatore Nelli Feroci ha delineato un quadro chiaro dello stato del negoziato sul bilancio dell’Unione, ma con forti accenti critici sugli attuali meccanismi di finanziamento che penalizzerebbero l’Italia oltre un livello accettabile per il Paese.

Dario Stefàno ha commentato molto criticamente la proposta originaria sulla Pac, sottolineando la necessità di un ripensamento complessivo che abbia come principali riferimenti la sburocratizzazione e la necessità di affrontare in modo più convincente le sfide del cambiamento climatico e della instabilità dei mercati agricoli.