Il quadro meteo-climatico euro-atlantico che ha dominato negli ultimi mesi della stagione estiva, è stato appena stravolto da un settembre decisamente dinamico, capace di proporre tutti i possibili scenari barici. Dopo le abbondanti piogge, correnti molto calde torneranno alla carica sull'Italia, investendo più direttamente le regioni del Sud: il flusso dai quadranti meridionali verrà innescato dall’affondo di un vortice ciclonico sull'Europa Occidentale e l'anticiclone africano non mancherà per una nuova sortita sul Mediterraneo centro-orientale.

Estate 2012
Dall’analisi barica sull’areale europeo del trimestre estivo appena concluso, vengono sostanzialmente delimitate due fasce principali: da una parte la profonda depressione britannica che ha favorito il flusso perturbato atlantico verso l'area scandinava, dall'altra parte il dominio assoluto dell’alta pressione africana, con particolare riferimento al Mediterraneo e all'Europa orientale.
Questo assetto atmosferico, addizionato ad un prevalente blocco di tali figure, ha innescato un clima "africano" nelle aree meridionali del Mediterraneo, contro una stagione estiva quasi assente sul Nord Europa.

Calo termico momentaneo
Dopo i picchi di 40 gradi raggiunti lunedì 24 settembre, il caldo africano ha subito un drastico ridimensionamento anche in grand parte del Sud Italia: solo le provincie meridionali della Sicilia devono ancora fronteggiare valori prossimi ai 35 gradi, ma nel complesso la colonnina di mercurio è calata di circa 6-8 gradi. La flessione termica è stata causata da un arretramento verso est dell'anticiclone africano, che ha consentito l'ingresso d'aria più fresca ed umida dai quadranti occidentali, propositrice di alcuni giorni di forti piogge al Nord.
Fenomeni localmente intensi anche a carattere temporalesco che testimoniano la fase stagionale tipicamente transitoria e una tendenza all'estremizzazione climatica degli ultimi anni. Va detto peraltro che in alcune zone - ad esempio la Romagna - i fenomeni sono risultati scarsi o nulli. Il tutto è condizionato dalla disposizione dei venti, che tendono a penalizzare alcune aree rispetto ad altre.

Il cambiamento si fa attendere
Entro il fine settimana è atteso un "ritorno di fiamma" tipicamente estivo: in molte Regioni del mezzogiorno la colonnina di mercurio supererà facilmente la soglia "critica" dei 35°C, valori ben al di sopra delle medie stagionali.
L’analisi dei modelli previsionali vede però nel weekend una graduale espansione dell’area perturbata atlantica, che coinvolgerà anche le Regioni meridionali. Le temperature subiranno un ridimensionamento e, alle porte del nuovo mese, torneranno su valori più consoni al periodo.

Seri dubbi per ottobre
Tracciare una tendenza per la prima settimana di ottobre non è facile. Il Mediterraneo centrale sarà conteso tra le perturbazioni atlantiche e l'anticiclone, ma non quello africano, bensì quello azzorriano, che trovandosi già sul Portogallo potrebbe espandersi ulteriormente sull'Europa e quindi sull’Italia.
Molto dipenderà dall’energia residua della bassa pressione oceanica e dalla sua traiettoria. Se dovesse stabilirsi sul Regno Unito si avrà un abbassamento del corridoio perturbato sino alla penisola italiana, mentre se dovesse invece posizionarsi sulle Scandinavia, l'alta delle Azzorre avrà campo libero verso est.

Tendenza
Gli ultimi giorni della settimana ricalcheranno la falsa riga attuale, con piogge nelle regioni settentrionali e caldo, molto caldo, al sud e nelle isole. Le regioni centrali, ritrovandosi tra i due fuochi, vivranno entrambe le situazioni. Come accennato a breve è atteso un cambiamento: tra sabato e domenica l’instabilità si propagherà anche alle Regioni meridionali e le temperature, a seguito di nuove correnti più fresche, scenderanno sulle medie climatiche del periodo.
Al momento, per i giorni successivi, acquista maggiore attendibilità l'ipotesi anticiclonica, con l’alta pressione delle Azzorre garante del bel tempo.