Il punto interrogativo di queste ore si chiama Nadine, ed è la tempesta tropicale le cui manovre stanno condizionando le previsioni meteo a medio termine: avvicinandosi alle Azzorre, potrebbe allungare ulteriormente il suo percorso verso est e agganciare la depressione Nord-Atlantica. Nel frattempo una perturbazione ha già fatto il suo ingresso nelle regioni settentrionali italiane, interessando con piogge a tratti abbondanti la Lombardia, il Trentino Alto Adige, il Veneto e l’Emilia-Romagna.
 
Il punto
Il vortice ciclonico tropicale Nadine è in movimento con una velocità di circa 30 km/h verso nord/est minacciando seriamente le Azzorre. In giornata si prevede già un contatto diretto con le isole di Flores e Corvo, dove è attesa pioggia intensa, forti raffiche di vento oltre le 90 miglia all'ora e onde alte anche sei metri. Nelle altre isole dell'arcipelago è atteso solo un aumento dell’intensità del vento.

Analisi
A tutt'oggi non è ancora chiara la traiettoria di Nadine e nemmeno l'effettivo indebolimento atteso nella giornata di domani (quando potrebbe passare al rango di semplice depressione tropicale). I modelli di calcolo purtroppo hanno difficoltà a leggere i molteplici effetti di questo ciclone e a determinare una disposizione sullo scacchiere euro-mediterraneo. Al momento non ci si può sbilanciare in previsioni certe sul medio periodo, poichè la grande quantità di elementi da esaminare porta a continue variazioni di tendenza.

La terza ondata di maltempo del mese
Ogni perturbazione ha il proprio biglietto da visita e anche l'attuale peggioramento avrà caratteristiche diverse dai precedenti. Su alcune regioni pioverà tanto, su altre meno, su altre nulla: questa è la differenza sostanziale. Le prime due perturbazioni erano sospinte da vortici ciclonici in isolamento nel Mediterraneo (chiamate dagli esperti “gocce fredde”), in grado d’innescare condizioni di maltempo duraturo e localmente intenso. Questa volta, al contrario, sarà un fronte perturbato a scivolare velocemente sullo Stivale, dirigendosi senza particolari soste verso i Balcani.
Anche Nadine avrà possibili risvolti sull’Italia. Il ciclone transiterà proprio in quel settore d'Atlantico al largo del Marocco, ove spesso risiedeva la falla barica della stagione estiva. Un calo di pressione a quelle latitudini incentiva solitamente la spinta dell'alta subtropicale verso l'Italia. Tra l'altro, come già accennato, sia il modello americano che quello europeo vedono l’aggancio di Nadine con una bassa pressione Nord-Altantica, aggravando ulteriormente la situazione.

Il ritorno del bel tempo
L’anticiclone africano non è mai sparito completamente, ma è rimasto a pochi passi dall'Italia. Si è trattato in pratica di un semplice "spostamento" nei settori occidentali, che ha temporaneamente aperto la strada alle perturbazioni oceaniche. Con questa configurazione barica è facile ripristinare rapidamente le condizioni di stabilità.
Ecco quindi in arrivo un’appendice d'estate: affluirà aria caldo-umida di natura africana verso la Penisola. Saranno le regioni meridionali a risentirne maggiormente, con sole, scirocco e temperature oltre i 33-34°C. Il caldo resterà più contenuto al centro, mentre al nord sono invece attesi maggiori annuvolamenti associati a qualche debole pioggia.

Evoluzione dell’ultima decade settembrina
Il peggioramento che sta interessando le regioni centro settentrionali scivolerà rapidamente su quelle adriatiche e meridionali, ma con tendenza a rapida attenuazione già nel weekend. Le temperature, sotto incalzanti venti settentrionali, subiranno dapprima una diminuzione che si interromperà nella giornata di sabato, quando l'alta pressione ripristinerà condizioni di bel tempo. Scenari che accompagneranno anche la prossima settimana, anche se al nord il tempo sarà più umido, a tratti nuvoloso e con possibilità di qualche debole piovasco.
Negli ultimi giorni di settembre la struttura ciclonica sull’Atlantico tenderà ad isolarsi usufruendo di apporti freddi provenienti dall'Artico e una probabile estensione a sud potrebbe intaccare il bel tempo anche sull’Italia.

In conclusione
L’andamento attuale sembra confermare l'estremizzazione climatica, con bruschi passaggi dalla siccità ai nubifragi, dal fresco al caldo, poi di nuovo al fresco ed ancora al caldo.