Resta protagonista l'alta pressione subtropicale: già dal fine settimana un nuovo promontorio nord-africano innalzerà nuovamente a livelli record il caldo. Ad aggravare notevolmente la situazione è la lunga siccità, difatti la mancanza di acqua nel suolo (regolatore termico naturale) incentiva ulteriormente il surriscaldamento dell’aria. Solo nel week-end possibili disturbo temporaleschi potrebbero innescarsi su parte del Nord, ma l'anticiclone rimarrà ben saldo altrove.

Il punto

Nel corso delle ultime ore il bel tempo è rimasto su tutta la Penisola grazie alla presenza dell'alta pressione subtropicale nord africana. Cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi; residue correnti orientali al suolo hanno favorito addensamenti sparsi a ridosso delle Alpi occidentali, interessando anche la pianura piemontese adiacente, e in maniera irregolare invece le Alpi e Prealpi lombarde. Nubi marittime, in rapido assorbimento diurno, si sono manifestate nelle valli dell'alta Toscana a ridosso dell'Appennino e sulle coste tirreniche della Calabria.

Dal punto di vista dei venti, si segnala ancora bora a Trieste con raffiche fino a 55 km/h, maestrale moderato sulla Puglia, con punte di 50 km/h sul tarantino. Generalmente mossi i mari; agitato il basso Adriatico, con onde fino a un metro e mezzo a Monopoli.

Tra le temperature sono stati registrati valori minimi di 19° a Piacenza e Forlì, 18 ° ad Alghero e sulla piana di Catania, mentre tra le città più calde nelle notte emergono Trieste, Messina e Reggio Calabria con 25°, con le stesse termiche anche le coste pugliesi.

Analisi

La fiammata rovente subtropicale africana che nel fine settimana ha sferrato l'ennesimo attacco alla Penisola lascia ora spazio ad una fase sempre calda, ma sensibilmente più sopportabile: le temperature sono diminuite in media di 2-4 gradi, e pertanto si mantengono un po' ovunque oltre le medie del periodo.

Il dominio anticiclonico è stato solo lievemente disturbato, ma mai messo in forte crisi: il nucleo della bolla d'aria sahariana si è ritirato solo momentaneamente, restando però sempre "in agguato" nel Mediterraneo. Il caldo ha così allentato leggermente la presa e, grazie a deboli flussi d'aria relativamente più fresca in quota, si sono innescati temporali ad evoluzione diurna non solo sulle Alpi, ma anche in Appennino.

Il quadro non appare particolarmente sorprendente, perché le figure sullo scacchiere europeo sono sempre le medesime: depressioni sbilanciate in Atlantico al largo delle coste marocchine e rimonte anticicloniche africane sul Mediterraneo centrale e quindi l’Italia.


Evoluzione

Come accennato l'alta pressione africana tornerà ad irrobustirsi a partire già dalla giornata odierna, usufruendo di un nuovo apporto caldo subtropicale. Questo significa temperature in sensibile aumento, mediamente di 2-3 gradi, quanto basta per tornare ad una situazione pressoché analoga a quella appena vissuta nello scorso fine settimana, anche se probabilmente con punte meno estreme.

Anche in questo caso la protezione anticiclonica nord-africana risulterà più efficace al Centro-Sud, dove il quadro meteorologico riprenderà la piena stabilità. Differente la situazione sull’Italia settentrionale, ove un contenuto cedimento del campo barico darò spazio a refoli umidi atlantici: ciò significa che non mancheranno temporali in propagazione dall’Arco Alpino verso le pianure a nord del fiume Po.

Tendenza

L’aggiornamento odierno dei modelli previsionali non mostra novità importanti all'orizzonte: questa fase di sostanziale blocco anticiclonico sul Mediterraneo non prevede cambiamenti nemmeno nel lungo termine.

Nella nuova settimana la bolla d'aria calda potrebbe ritirarsi più a sud nelle abituali latitudini, consentendo forse un lieve abbassamento delle temperature sulle regioni settentrionali: questo potrà avvenire grazie ad un passaggio di testimone tra l’anticiclone africano e quello delle Azzorre, determinando una fase estiva più vivibile e consona all’areale del Mediterraneo.

Per ora fresco e piogge resteranno  lontani e non vi sarà nessun break come quello dell’ultima decade di luglio. Caldo ed ancora caldo ad oltranza fin almeno a Ferragosto, soprattutto al Centro-Sud.

In conclusione

E' ancora troppo presto per  fare paragoni con altre estati da caldo record (la memoria va immediatamente al 2003, ma di certo questa estate sarà ricordato come una tra le più calde di sempre.