L’Italia è alle prese con la terza ondata africana in 20 giorni, che raggiungerà il suo picco proprio questa settimana con temperature superiori ai +40°C al Sud. E' atteso però un progressivo mutamento dello scenario barico, che riporterà il centro di bassa pressione verso la Scandinavia, liberando al giro di boa mensile la via atlantica: torneranno quindi correnti fresche anche sulla penisola italiana.

Il punto

La situazione sul Paese è pressoché stabile quasi ovunque, grazie al campo anticiclonico africano sempre presente sul bacino centrale del Mediterraneo. Qualche nube in più vige sulle regioni del Nord, oramai più esposte alle correnti umide oceaniche, ove nelle ultime ore sono nati diversi temporali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Bel tempo prevalente altrove, seppur con qualche addensamento marittimo sui litorali tirrenici di Liguria, Toscana e Lazio. Dal punto di vista termico da segnalare valori minimi quasi ovunque al di sopra dei 20°C, con punte fino a 26°C a Messina.
Situazione radicalmente diversa in altri Paesi europei: sembra infatti non voler proprio volgere al termine la lunga fase piovosa che da aprile sta interessando l’Inghilterra. Giugno si è infatti aggiudicato il primato del mese più piovoso di sempre, il tutto grazie ad una vasta circolazione depressionaria, che in modo quasi permanente, ha preso possesso delle aree atlantiche settentrionali.
A favorire la persistenza di tale configurazione è sicuramente la mancanza dell'anticiclone delle Azzorre, relegato in pieno oceano su settori più occidentali.

Analisi
2003 contro 2012: vari media sostengono da giorni che l'estate del 2012, in Italia, si sta rivelando la più calda degli ultimi 50 anni. La memoria va quindi all'estate del 2003, ricordata come particolarmente torrida.
Da un punto di vista climatico, però, le due annate non sono assolutamente paragonabili. Nel 2003 il caldo ebbe inizio già nel mese di maggio e terminò a settembre inoltrato. Resta però vero che i primi 10 giorni di questo luglio si stanno rivelando più caldi di quelli del 2003, ma una linea di tendenza andrebbe tracciata alla conclusione dell'estate. Salvo particolari colpi di scena, le due stagioni dovrebbero sostanzialmente rimanere non paragonabili l’una con l’altra.
Le figure bariche in campo euro-atlantico sono rimaste inalterate per circa un mese. La bassa pressione che dalle Isole britanniche si estendeva verso est sino all'Europa centro-settentrionale, ha innescato un’insistente dominio dell'anticiclone subtropicale sul Mediterraneo con numerosi assalti roventi verso l'Italia.
Tale scenario sembra ora destinato a mutare considerevolmente. Un primo passo si vedrà già tra oggi e domani, quando le correnti atlantiche inizieranno a farsi più invadenti sulla Penisola. Il cambiamento si avvertirà soprattutto sui rilievi alpini e parte delle aree padane, con temporali e una sensibile rinfrescata.
Il caldo africano abbandonerà definitivamente la Penisola, lasciando campo aperto al flusso fresco oceanico che potrà cosi raggiungere anche il Mediterraneo. E’ quindi atteso, tra domenica 15 e i primi giorni della settimana successiva, un calo termico generalizzato.

Il cambio tanto atteso: ritorno all’estate mediterranea
Dopo una veloce fase di transizione si vedrà quindi un ritorno dell'alta pressione delle Azzorre. L'espansione ad oriente dell'anticiclone proseguirà senza particolari problemi e nella nuova settimana riuscirà a distendersi su tutte le Regioni.

L'anticiclone atlantico potrebbe permanere per un lungo periodo, che sarà quindi caratterizzato da temperature in linea con le medie. Non mancheranno giornate calde, ma sarà un tepore sopportabile, tipico di quella che un tempo era definita la classica "estate mediterranea". Non è escluso che questa situazione ci accompagni fino alla fine di luglio.