Soddisfazione per l'elezione di Marco Salvi a presidente nazionale di Fruitimprese "la cui nomina abbiamo tutti ampiamente caldeggiato". Sostegno deciso alle iniziative degli Oi, Organismi interprofessionali, per governare l'offerta di pesche/nettarine e di pere. Applicazione dell'art.62 del decreto Liberalizzazioni. Questi i punti principali della relazione di Giancarlo Minguzzi all'assemblea regionale di Fruitimprese, l'associazione che riunisce le imprese private dell'ortofrutta dell'Emilia-Romagna.

Il presidente riguardo l'avvio della stagione di pesche e nettarine ha commentato: "E' iniziata con il prodotto del Sud che non ha trovato la forte concorrenza del prodotto spagnolo a causa della scarsa produzione nelle zone di Siviglia e Murcia; quindi i prezzi sono almeno 20 centesimi al chilo superiori allo scorso anno. Ci aspettiamo una riduzione dei prezzi nelle prossime settimane, ma la superiore qualità che si nota già da ora mi rende cautamente ottimista".

"La crisi europea determina l'impoverimento delle famiglie e per molti consumatori la qualità diviene un lusso che non possono permettersi. Nei mercati europei rilevanti quote di mercato si sono spostate dal segmento della qualità a quello del minor costo. E ciò è avvenuto in un mercato già caratterizzato da un eccesso di produzione ove la dinamica domanda/offerta spinge da molti anni i prezzi al ribasso".

"Viviamo il paradosso- dice Minguzzi -, di sentir parlare continuamente di qualità delle produzioni e vedere messa in atto una sorta di 'selezione rovesciata' che consente sbocchi di mercato solo ai prodotti più scadenti. Questa situazione deve essere governata a livello sovranazionale con interventi strutturali che attuino una seria programmazione. Le associazioni di settore devono sollecitare la Comunità a prendere i necessari provvedimenti".

Quanto al governo dell'offerta, Minguzzi vede con favore la recente determinazione dell'Oi per pesche e nettarine che ha disposto di non immettere sul mercato la seconda categoria, ammettere i calibri D solo fino al 1 giugno e il C solo fino alla metà della campagna. "Nel momento in cui la decisione dell'OI sarà ratificata dal Governo e sarà designato chi è preposto ai controlli, la stessa assumerà forza di legge e sarà possibile segnalare chi, violando le comuni disposizioni, danneggia l'intero comparto".

Il progetto Oi pera sta procedendo verso la costituzione formale. L'ambito territoriale, probabilmente, comprenderà l'Emilia-Romagna, che rappresenta il 65% della produzione nazionale, il Veneto, la Lombardia e il Piemonte. L'obiettivo è rendere operativo l'Oi pera dalla prossima campagna di commercializzazione.

"Il primo compito che dovrà svolgere è rilevare superfici e quantità prodotte. Il vero salto di qualità si farà quando si strutturerà un efficiente coordinamento commerciale che potrà interloquire ad armi pari con la Gdo". "E' nostro dovere - continua Minguzzi - trasformare la parola crisi in opportunità. I mercati di oltremare, ad esempio, in particolare quelli dei Paesi Bric che devono essere serviti con prodotti affidabili. Per fare questo dobbiamo essere dei punti di riferimento. I riconoscimenti del ministro Catania verso il sistema delle imprese private dell'ortofrutta ci spronano - conclude Minguzzi - a continuare ad operare nella consapevolezza del nostro valore, credendo nel nostro modo di affrontare il lavoro".