L'alta pressione non molla e regala temperature estive. Marzo ha assunto le sembianze di maggio, perché registrare valori termici come quelli attuali è statisticamente più probabile alla fine della stagione primaverile.

Si parla di massime che in molte città raggiungono i 23-24, anche i 25 gradi, ben oltre la media del periodo.
Domenica però un lieve peggioramento coinvolgerà le regioni settentrionali, dando luogo a acquazzoni, temporali e qualche spruzzata di neve sulle Alpi. Premesse per un cambiamento più significativo in grado di contrastare il blocco anticiclonico.

Il punto della situazione
 

Nel corso delle ultime ore è proseguita l'azione incontrastata dell’alta pressione denominata Harry che, distesa dalle Isole Britanniche sin verso il Mediterraneo, ha scatenato bel tempo su tutta la penisola.
Valori pressori compresi tra i 1021 ed i 1030 mb hanno determinato un forte soleggiamento da Nord a Sud, ad eccezione per qualche velatura in transito sul Triveneto e locali addensamenti ad evoluzione diurna su Calabria tirrenica e Puglia garganica.

Le temperature minime sono generalmente scese, seppur di poco, sotto le medie del periodo in alcune località di pianura, mentre sono rimaste sopra la media sui rilievi del Nord. Valori compresi tra i 3°C di Trieste e i 10°C di Bergamo e Bologna, con punte sino a 15-16°C sui litorali nord occidentali e numerose aree del Sud.

Ma l’Italia non è l’unica a soffrire di questo clima bizzarro, anche nel Regno Unito il regime anticiclonico ha spinto profondamente, tanto che ha influenzato il meteo per diverse settimane. Anche su quest’ultime aree non è affatto esagerato parlare di clima estivo o quasi estivo, se si considera che le temperature massime non faticano più di tanto ad avvicinarsi o localmente superare la soglia dei 20 gradi, valori tipici di giugno. Il caldo è causato, oltre che dal forte soleggiamento, dalla lunga permanenza del campo anticiclonico.

A Londra nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24 marzo, la colonnina di mercurio ha raggiunto massime diurne superiori ai 20°C, valori sopra la norma di circa 10 gradi.

Certamente non è la prima volta che ci si ritrova ad affrontare un inizio primavera caldo, era già accaduto nel 2005, ma non con quest'entità. Sulla Scozia, negli ultimi giorni, i valori termici hanno superato facilmente i 20 gradi, raggiungendo temperature mai viste nel mese in corso. Nella zona di Aberdeenshire, sulla parte nord-occidentale scozzese, nella giornata di lunedì 26 marzo si sono raggiunti ben +22.9°C ad Aboyne e +22.8°C nella località di Fyvie Castle.

Analisi dei modelli

Alta pressione difficile da sradicare. Negli ultimi giorni di marzo l’anticiclone andrà a raggiungere la fase di picco massimo su gran parte dell’Europa, ma lo sguardo dei meteorologici è già puntato sulle minime di novità, sempre più concrete, che aprono il mese d'aprile.

La svolta non sarà troppo repentina, almeno per l'Italia: Harry, il vasto campo anticiclonico, prima di cadere dovrà subire diverse batoste, offerte probabilmente nella prima decade d'aprile, per una maggiore attività del vortice polare, vivacità idonea all’innesco di maggiori scambi meridiani. Questo genere di scambi atmosferici sono in genere ideali nel portare interferenze fredde tardive anche fin sul Mediterraneo Centrale.

L'alta pressione getterà quindi la spugna in coincidenza della Pasqua, quando correnti più fresche legate ad un'area ciclonica raggiungeranno l'Italia, smorzando il campo anticiclonico attraverso la coda di un impulso perturbato. Un quadro evolutivo preciso è ancora difficile da ipotizzare, poiché il Paese si troverà conteso fra la figura artica e la figura stabilizzante dell'alta pressione.

Si prefigura un peggioramento marginale, con generale calo termico e ingerenze instabili sulle aree adriatiche.

 

L’inverno non sembra voler proprio abbandonare l’est Europa. Il nucleo principale della colata gelida prenderà per l'ennesima volta la via dell'Europa Orientale, con attributi ancora sufficienti per scatenare rovesci nevosi fino in pianura. D'altronde, grazie a tale blocco anticiclonico, l'unica via possibile per le masse d'aria fredda è il bordo orientale dell'alta pressione. Per tale motivo la parte orientale dell'Europa continuerà a trovarsi in un quadro meteorologico ampiamente invernale per l'inizio d'aprile.

Evoluzione per la prima settimana del mese

Il tempo si presenterà stabile e fortemente soleggiato sino a sabato. Non sono però da escludere sui rilievi appenninici meridionali, nubi torreggianti ad evoluzione diurna con associati locali episodi temporaleschi. Nella giornata di domenica la Penisola assisterà ad un incremento dell'instabilità nelle regioni settentrionali, in particolare sulle aree adriatiche, con strascichi anche nella giornata di lunedì.

Non è da escludere che qualche rovescio possa propagarsi verso le Marche e l'Abruzzo. L’assetto atmosferico, secondo le ultime emissioni modellistiche previsionali, porterebbe una rotazione dei venti fino a orientarsi dai quadranti meridionali.

I primi giorni d'aprile, compreso il ponte di Pasqua, si caratterizzerà per una crescente instabilità ad evoluzione diurna. A potrà presentarsi diffusa e vigorosa, grazie agli elevati contrasti termici che andranno ad istaurarsi sull'Italia.

Tendenza meteo climatica

Non è facile tracciare una previsione sul medio e lungo termine, perché una piccola variazione potrebbe riportare un clima tipicamente estivo o un ultimo assaggio invernale. Quel che emerge dai modelli meteorologici è un indebolimento e riposizionamento della figura anticiclonica. Oltretutto si avvierà una fase decisamente dinamica, con maggiori scambi in senso meridiano.

Conclusioni

Già nella nuova settimana il campo alto pressorio subirà diversi attacchi. Le temperature caleranno gradualmente e le prime piogge a carattere di rovescio o temporale conquisteranno i rilievi alpini, appenninici e le aree adriatiche.