La crisi c'è, ma gli italiani hanno trovato un modo per batterla, almeno a tavola. E per di più, senza rinunciare alla qualità e alla genuinità del Made in Italy: sono gli acquisti diretti dal produttore l'ingrediente principale di questa ricetta anticrisi.

Se non se la passa bene il commercio al dettaglio (-1,3%, ma le variazioni per gli alimentari sono praticamente nulle), gli acquisti nei mercati dei produttori segnano invece un aumento del 53% rispetto allo scorso anno: ben 9,2 milioni di italiani vi hanno fatto la spesa.

E' quanto emerge dal primo rapporto sul 'Boom degli acquisti diretti: la ricetta anticrisi degli italiani' presentato il 24 febbraio a Roma all'Assemblea nazionale degli agrimercati di Campagna Amica della Coldiretti, in occasione dell'apertura del primo Salone del Wellness in campagna alla presenza del ministro delle Politiche agricole Mario Catania e del presidente della Coldiretti Sergio Marini.

 

 

 

I dati

Sono 878 i mercati degli agricoltori nati in Italia negli ultimi anni. Coinvolti 20.800 produttori agricoli, che hanno creato nuove opportunità di lavoro per 3.500 persone. Nel 2011 i consumatori hanno fatto acquisti per la cifra di 489 milioni di euro (+53% rispetto all'anno precedente), un tasso di crescita decine di volte superiore a quello dei discount. 

I mercati degli agricoltori sono poi inseriti in una rete di vendita diretta sul territorio della quale fanno parte 3.972 aziende agricole, 670 agriturismi, 878 mercati, 163 botteghe per un totale di 5.683 punti vendita di Campagna Amica ai quali si aggiungono 30 ristoranti.

 

Catania: 'Ruolo chiave per ripristinare rapporto corretto tra consumatore e produttore'

A favore della vendita diretta si è schierato anche il ministro Catania, che ha commentato, rivolto ai rappresentanti di Coldiretti: "La battaglia che state conducendo per diffondere la vendita diretta è fondamentale per i consumatori e i produttori e può contribuire a ristabilire gli equilibri interni alla filiera agroalimentare, e non ho alcuna difficoltà a definirla anche la mia battaglia".

Catania ha sottolineato il valore economico del lavoro svolto da Coldiretti e da Campagna Amica, visto che "tra le principali criticità che caratterizzano la situazione attuale del comparto agroalimentare ci sono proprio i rapporti di filiera e gli squilibri subiti dai soggetti più deboli". 

Per questo Catania ha riservato la "massima questione a questo tema", mettendo a punto il pacchetto di norme inserite nel decreto liberalizzazioni, e nello specifico la misura che disciplina le relazioni commerciali, che prevede l'obbligo del contratto scritto e del termine di pagamento a 60 giorni per i prodotti non deteriorabili e a 30 per quelli deteriorabili. "Il mio obiettivo è stabilire regole certe affinché il lavoro dei nostri agricoltori venga remunerato adeguatamente - ha spiegato Catania - Inoltre vorrei ricordare, tra le norme inserite nel decreto semplificazioni, quella che agevola la vendita diretta: con una semplice comunicazione al Comune di appartenenza l'agricoltore può vendere anche al di fuori della sua azienda".

 

L'identikit del cliente: giovane, istruito, di status sociale ed economico medio-alto

A fare la spesa direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori sono per il 68% donne, ma la presenza maschile è molto più elevata rispetto alla media. Il livello di istruzione è medio alto per il 68% degli acquirenti. L'età è inferiore ai 54 anni nel 64% dei casi mentre lo status sociale ed economico è medio alto nell'82% dei casi, secondo un'indagine condotta da Coldiretti/Swg.

Il risparmio dunque è solo una delle ragioni che spinge ad orientarsi verso i farmers market: la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto. 

"Non è un caso - precisa la Coldiretti - che il tempo di permanenza è in media di 35 minuti, molto elevato se si tiene conto che si tratta spesso di strutture di dimensioni contenute". I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono nell'ordine - sottolinea la Coldiretti - la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma non manca l'interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici: da quelli al latte d'asina a quelli allo spumante. Estremamente elevato il grado di soddisfazione, giudicato 'alto' per il 77% degli acquirenti. Il giudizio positivo - sostiene la Coldiretti - è confermato dal fatto che in ben nove casi su dieci i clienti consigliano questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola.

 

Risparmio sì, ma non solo

Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall'agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l'offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli Ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola.