In un momento di grande crisi del Paese, segnata anche da gravi e sconsiderate azioni di protesta, e contestualmente all’apertura del confronto tra Governo e Parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, le Organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori agricoli mandano al governo un messaggio forte e chiaro: il mondo agricolo chiede che le proposte contenute nell’avviso comune in materia di lavoro e previdenza siano prese in seria considerazione dall’esecutivo e attuate al più presto.
E' questo il messaggio che Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare, Agci-Agrital, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil hanno lanciato a Roma, nel corso della conferenza stampa di presentazione del documento, sottoscritto il 24 gennaio e inviato al Governo.
Le parti firmatarie dell’avviso comune rappresentano un settore che conta 217.000 imprese e circa 1.100.000 occupati. Nel momento in cui queste forze sociali “responsabilmente” concordano delle misure “tecniche”, per lo più senza oneri per lo stato, finalizzate a ridurre la pressione fiscale e contributiva sul lavoro ed a migliorare e dare maggiore trasparenza al mercato del lavoro, il governo “tecnico” di questo paese deve “responsabilmente” tener conto di queste proposte.
Tra le proposte, tese anche a rafforzare l’azione di contrasto al lavoro sommerso, irregolare e fittizio e a forme di caporalato, si segnalano: una legislazione di sostegno della bilateralità, la riduzione del cuneo fiscale anche per le aziende che rinnovano di anno in anno i contratti di lavoro a tempo determinato, sgravi dei contributi antinfortunistici per le aziende “virtuose”, credito d’imposta per le giornate di lavoro aggiuntive dichiarate rispetto l’anno precedente, riforma dei criteri di erogazione delle prestazioni temporanee, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti burocratici per il datore di lavoro, estensione della possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali.
Di particolare rilievo, inoltre, le proposte in materia di semplificazione delle procedure amministrative per l’autorizzazione al lavoro dei lavoratori extracomunitari e, più in generale, delle procedure di instaurazione e gestione dei rapporti di lavoro.
Infine si chiede di restituire “dignità” al sistema della previdenza agricola, anche mediante una migliore organizzazione delle funzioni all’interno dell’Inps e di favorire la risoluzione dell’ingente contenzioso amministrativo e giurisdizionale esistente.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Confagricoltura