Le imprese ortofrutticole italiane si uniscono per la prima volta per rivolgersi ai consumatori e raccontare i valori dell'ortofrutta.
E' nato per questo il progetto Ortofrutta d'Italia, coordinato da Cso, Centro servizi ortofrutticoli, e finanziato da sedici aziende del settore che hanno deciso di unire le forze per comunicare cosa c'è dietro una semplice insalata o una pera Made in Italy.
Si parla di made in Italy, infatti, per prodotti che si trovano tutti i giorni sul mercato ma che rappresentano un grande valore per l'economia italiana, per il territorio e anche per la salute.
L'Italia è il primo produttore di frutta e verdura d'Europa: l'offerta proviene da tutto il territorio nazionale, con punte di maggiore rilievo in Sicilia, Veneto e Emilia Romagna. Il patrimonio di prodotti e la capacità di coltivarli sono unici e non vanno perduti. Per questo è nato un progetto identitario come Ortofrutta d'Italia che vuole raccontare i valori dell'offerta di stagione.
Dal punto di vista numerico l'Italia produce poco meno di 36 milioni di tonnellate di ortofrutta, di cui circa 18 milioni di frutta, oltre 14 milioni di ortaggi e circa 4 milioni di agrumi.
Primato europeo per pesche, nettarine, pere e kiwi
Per alcuni prodotti l'Italia ha il primato europeo: è il caso delle pesche e nettarine, per le quali la produzione italiana rappresenta il 43% del totale, ma anche delle pere, con il 35%, del kiwi, addirittura con oltre il 70%. Anche nell'ambito degli ortaggi l'Italia può vantare una posizione di assoluto rilievo. E' il caso del pomodoro (da tavola e da trasformazione), con l'Italia primo Paese produttore nella Ue (27) con il 37% del totale. Importanti anche prodotti come le lattughe (22% del totale), i meloni (32%) e i radicchi (28%).
Ma l'Italia non produce solo 'molto', produce anche 'bene' e questo è un altro elemento importante. Si colloca infatti al primo posto in Europa per la produzione di prodotti a qualità certificata come le Dop e le Igp e il biologico.
"Un dato allarmante che va evidenziato - dichiara Paolo Bruni, presidente di Cso - è che c'è stato in questi anni un drammatico calo dei consumi in Italia con 500mila tonnellate in meno di frutta acquistata rispetto al 2000 e quasi 700mila tonnellate di verdura in meno. Il calo - continua Paolo Bruni - è tanto più allarmante se si considera che la spesa famigliare per l'ortofrutta rappresenta oggi appena il 3% della spesa totale, non solo alimentare. Ogni famiglia (composta da 2,4 unità) secondo fonti Gfk, spende mediamente per frutta e verdura solo 1,5 euro al giorno. Proporrei agli italiani, di ritornare ad apprezzare il valore straordinario dei nostri prodotti, raddoppiando gli acquisti quotidiani per famiglia e garantendosi così, più benessere e salute".
"E' da questi temi che nasce il progetto Ortofrutta d'Italia - dichiara Mario Tamanti, di Cso - Credo che la massima valenza della nostra iniziativa stia nel fatto che si sono unite le forze di numerose imprese italiane al cui interno operano oltre 12mila aziende agricole, per realizzare attività di comunicazione rivolte principalmente al consumatore. Ritengo che la frutta e la verdura abbiano oggi più che mai la necessità di riposizionarsi nella mente dei consumatori che non dovranno più considerarle un prodotto sostituibile, ma dovranno sempre più apprezzarne i requisiti ".
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