Grazie alle conseguenze dell'ingresso di aria gelida dai Balcani, la neve ha già trovato sfogo su diverse aree italiane. Interessato maggiormente il versante Adriatico, dall'Abruzzo alla Puglia, ma anche l'Appennino meridionale e la Sicilia. Si tratta però solo di un primo momentaneo assaggio che apre la strada ad una vera invernata sul centro nord Italia. Tempo in netto peggioramento, neve anche in Val Padana.

Il punto della situazione

La neve è scesa fino a quote collinari su Abruzzo e Molise, imbiancando località già a 300 metri di quota, scendendo fin verso i 200 metri sui settori abruzzesi, locali grandinate hanno interessato le coste adriatiche, in particolare la provincia di Pescara. Diverse abbondanti nevicate segnalate sull'entroterra appenninico fin verso i fondovalle, fiocchi hanno imbiancato la Sila,l’ Aspromonte e l’Etna dai 600-700 metri.

Bianche sorprese anche all'Aquila, Matera, Altamura, Alberobello e Campobasso, forti rovesci di pioggia invece su Sicilia settentrionale. Il tempo è risultato molto soleggiato altrove, in particolare al Nord e sul centro Tirreno.

Grossa opportunità di riscatto

E' quella che avrà l'inverno nelle prossime settimane. Le possibilità di fatto sono reali, anche se alcuni elementi si devono ancora delineare ottimamente. L'alta pressione russa - siberiana avrà sicuramente un ruolo fondamentale in tutto questo, il freddo accumulato fin ora sulle vaste pianure dell’est è buono, ma dal Canada c'è un vortice polare ancora ben strutturato e capace di insinuarsi in pieno oceano Atlantico.

Più volte le previsioni hanno saputo deluderci, in particolare quelle a medio e lungo termine, ma come già detto la scienza della meteorologia si basa su moltissimi elementi, di cui alcuni ancora scarsamente conosciuti. L’inverno sta provando in tutti i modi a rialzarsi, ma le dinamiche che potrebbero condurci ad un lungo periodo freddo si fondano su fragili equilibri, è sufficiente un calcolo errato perché il vortice polare possa improvvisamente ritrovare la sua compattezza ed assicurare l’espansione dell’alta pressione sulle latitudini italiane.

Gli equilibri in gioco

Assicurata l'espansione ad occidente dell'anticiclone russo, occorre spostare l’attenzione sul Canada. Il vortice polare ha subito pesanti modifiche e uno dei suoi lobi è stazionante là, nel nord America. Se come da previsione tale vortice perderà forza e le correnti zonali – venti tesi da ovest verso est - rallenteranno, il già citato blocco anticiclonico reggerebbe e incentiverebbe la discesa di masse d'aria fredde sull'Europa centro orientale e nel Mediterraneo. Qualora tale flusso da ovest non venisse interrotto, verrebbe a meno il ponte d’alta pressione sull’oceano Atlantico e le perturbazioni umide - miti prenderebbero il sopravvento sul Mediterraneo centrale.

La strada più probabile

Non è facile stabilire quale scenario sarà maggiormente realizzabile, ma dopo aver analizzato attentamente le dinamiche atmosferiche, si notano scarse possibilità in un ricompattamento del vortice polare e, secondariamente, v’è da considerare che l'aria gelida in discesa dal polo è pesante, densa e difficilmente spodestabile. Affinché avvenga quindi un dirottamento di tali correnti, vi sarebbe necessità di una circolazione Atlantica decisa e persistente.

Tendenza

Come già menzionato l'anticiclone russo è in gran forma e sta creando un buon serbatoio freddo destinato a influenzare tutto l’areale europeo per la prima parte di febbraio. Dopo le nevicate del weekend al nord, un nuovo impulso freddo dai Balcani è pronto a far piombare al gelo gran parte del continente ed il nord Italia, mentre rimarrà più ai margini il centro sud.

Con l'alta pressione sul nord Europa, il Mediterraneo diverrà sede di nuove depressioni, alimentate dal flusso perturbato atlantico costretto a scorrere a latitudini molto basse. Tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi di febbraio sono dunque attese nuove fasi perturbate al settentrione, regioni tirreniche e Sardegna, con neve fino in pianura in Val Padana, grazie ai precedenti afflussi gelidi dalla porta della Bora.

Il sud e le adriatiche rimarranno più ai margini del maltempo, con nubi alternate a schiarite e un clima decisamente più mite grazie ai venti sciroccali. Tale situazione sembra destinata a perdurare per gran parte della prima decade di febbraio, grazie alla poderosa area anticiclonica estesa dall'Atlantico alla Russia, preannunciando un mese dal carattere freddo e nevoso, specie al nord. Non mancheranno comunque occasioni di gelo e neve anche al centro sud, soprattutto se l’alta pressione dovesse gradualmente spostarsi verso latitudini più meridionali.

Conclusione

Anche le ultime corse modellistiche previsionali dei maggiori centri, sono a favore di una ripresa stagionale. Indipendentemente da come evolverà il blocco anticiclonico, si sta per entrare in febbraio, un mese tipicamente freddo e decisamente più dinamico di gennaio. Non mancheranno occasioni per incursioni d'aria molto fredda fino alle latitudini italiane.