Situazione congeniale, inutile nasconderlo. Alcuni tasselli non sono ancora perfettamente collocati, ma se anche quest’ultimi si disponessero in modo opportuno, l'Italia rientrerebbe sicuramente nei giochi invernali. La bassa pressione polare è in queste ore in forte indebolimento, questo incentiverà i numerosi nuclei d'aria gelida in discesa sull'Europa orientale a coinvolgere anche la Penisola.

L’andamento invernale al giro di boa stagionale

In questi giorni si sta chiudendo la prima parte invernale anche se fino ad ora il vero freddo si è avuto solo in rare occasioni. Oggi, esaminando  la situazione, non si scorgono drastici cambi configurativi, ma non è detta l'ultima parola.

Quale miglior scenario potrebbe essere immaginato dagli amanti del gelo e della neve? Una casetta in alta montagna sepolta da metri di manto nevoso, aria gelida e tutto attorno gli alberi, di cui si può intuire solo la forma, letteralmente aggrediti in ogni parte dallo splendido biancore.
In pochi finora hanno avuto la fortuna di vivere scenari così surreali: ci si riferisce alle aree alpine del versante estero e confinali, le più colpite dalle fenomenali nevicate dell’ultimo mese. Questi aree alpine, sottoposte a tese correnti settentrionali, sono l'esempio di come una stagione può improvvisamente mutare dopo un lungo periodo di eccezionale assenza di neve. Le Alpi di confine e parte dell'Italia, hanno potuto beneficiare di sporadiche parentesi relativamente fredde, che hanno di tanto in tanto interrotto un trend molto mite ed anticiclonico.

Il vero gelo continua a latitare anche nel Nord Europa, dove i valori termici sono addirittura spropositati per il periodo.
Le modifiche di alcuni importanti indici climatici che, in connessione fra loro, hanno relegato il gelo dell’artico alle alte latitudini lasciando campo aperto a durature figure anticicloniche. Vale la pena ricordare che il periodo attuale è condizionato fortemente dalla Niña, fenomeno capace di contenere marginalmente il riscaldamento globale, ma nel contempo non appare adatto a portare grandi inverni sul continente europeo.

Analisi meteo

Un vortice polare e un'area anticiclonica ben strutturata a tutte le quote, estesa da est a ovest, sono le dirette cause dell'esilio del freddo sulle alte latitudini. Un'area ciclonica riuscirà però a penetrare sfruttando un lieve calo dei valori barici all'interno dell'alta pressione, influenzando leggermente il quadro meteorologico italiano.

Grandi manovre invernali: l'inverno, quello vero, non è ancora finito. Tra qualche giorno le notizie parleranno del gelo sull'Europa orientale e sarà a causa di un secondo affondo freddo in discesa dal polo. Il brusco calo dei geopotenziali innescherà comunque una seconda fase invernale piuttosto dinamica per la Penisola.

Il primo assaggio freddo: già nel fine settimana la vicinanza del nucleo gelido, posizionato sull'Europa orientale e Balcani, incentiverà un flusso sul Mediterraneo centrale di aria sensibilmente fredda. Entrerà dai quadranti nord orientali, raggiungendo poco a poco l'intera penisola. Le precipitazioni insisteranno maggiormente sulle aree esposte ai venti freddi, ovvero le adriatiche e il sud Italia. L’affondo freddo, scarsamente strutturato, tenderà ad isolarsi in un nucleo ciclonico sul nord Africa, provocando un peggioramento sulle Isole Maggiori.

Temperature in netto calo: analizzando le principali corse modellistiche previsionali, emerge un abbassamento delle temperature, che porterebbe i valori termici al di sotto della norma. In tale contesto verranno cosi regolarizzate le medie del periodo, riportandole in linea con la media trentennale.

Evoluzione meteo-climatica

Le condizioni meteo sono in fase di miglioramento anche al sud Italia, ove in questi giorni ha regnato una vivace instabilità.
L'alta pressione di matrice azzorriana sta scivolando più ad est, ma come accennato si tratterà di una parentesi stabile piuttosto breve, perché già nella giornata odierna arriveranno i primi disturbi nuvolosi indotti dalle correnti atlantiche.
Nubi che diverranno minacciose da domani sulle regioni tirreniche, con deboli piogge sparse. Nella giornata di sabato il nucleo posizionato sui mari del sud incentiverà un richiamo di aria fredda dai Balcani. Freddo che accompagnerà buona parte della prossima settimana. In base al percorso evolutivo del nucleo gelido, si potrebbero aprire diverse strade, tra cui un'intensificazione dei flussi gelidi settentrionali con eventuali corpose nevicate.

La situazione nel lungo periodo non sembra proporre particolari novità, in ragione di ciò anche gli ultimi giorni di gennaio risulteranno meteorologicamente invernali.

Elementi di rilievo

Sia il modello Ecmwf (europeo) che il Gfs (americano), vedono la formazione di aree anticicloniche sull'Europa orientale e settentrionale. Queste aree di alta pressione, termicamente molto dinamiche, sembrano in grado di provocare disturbo alla bassa pressione polare. Qualora si verifichi un tale scenario, l'alta pressione delle Azzorre si espanderà verso nordest, permettendo al freddo artico-continentale di penetrare alle latitudini mediterranee.

Conclusione
La svolta tanto attesa è alle porte, l’inverno ha ancora a disposizione molto tempo per mostrarci il suo vero carattere.