“Non si può fare impresa sulle sabbie mobili. Nessuna certezza, un prolungato gap strutturale, che si unisce alla mancanza di interventi di sviluppo e all’endemica instabilità dei mercati e della politica, acuisce la crisi che investe le aziende agricole". Questo l’allarme lanciato dal presidente dell’associazione dei giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese, dopo l’approvazione della manovra.
Le campagne italiane sono in fermento. “Le disposizioni della nuova legge mettono in ginocchio, costringendole alla definitiva chiusura, migliaia di imprese agricole e impediscono la nascita di nuove. Un effetto tsunami dal punto di vista occupazionale, economico e sociale – continua Motolese - In bilico sono soprattutto le imprese condotte dai giovani, notoriamente più fragili e con minore disponibilità di credito”.
“Quadruplicare le imposte sulle imprese agricole in questo momento è già paradossale, ma gravare con l’Imu oltre che sui fabbricati rurali, anche su silos, fienili, frantoi, è veramente assurdo – conclude Motolese - Il decreto Milleproroghe dovrebbe prevedere un rinvio dell’accatastamento. Un piccolo gesto di attenzione verso i problemi dell’agricoltura, ma certamente non risolutivo”.
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