Si fa sempre più pesante per i produttori italiani la crisi del mercato della frutta estiva, in particolare pesche e nettarine, causata dal calo dei consumi, dall’allargamento della forbice tra il prezzo all’origine e al consumo e da una scarsa trasparenza nelle politiche commerciali attuate dalle grandi catene della distribuzione organizzata. Di fronte ad una crisi che non risparmia nessuno, le organizzazioni agricole cooperative lanciano l’appello per dare avvio a forme di proteste unitarie, condivise con tutto il mondo agricolo.

“Da settimane – spiega il Presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini - stiamo portando su tutti i tavoli decisionali le nostre proposte per arginare la crisi, prima fra tutte quella che prevede l’estensione anche alle pesche e alle nettarine del sostegno economico riconosciuto dalla Ue ai prodotti ortofrutticoli che hanno subito un crollo di prezzo a causa della crisi dell’E-coli”.

“Oggi è un giorno decisivo per le sorti dei nostri produttori, letteralmente in ginocchio per la crisi – ha spiegato Gardini - poiché all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Agricolo dei ministri europei prima della pausa estiva sono in discussione proprio eventuali misure da adottare per fronteggiare la difficile situazione dell’ortofrutta. Ed è alquanto imbarazzante constatare che l’assenza del nostro ministro dell’Agricoltura ha lasciato l’Italia - primo produttore europeo di pesche e nettarine con un milione e mezzo di tonnellate solo per la campagna in corso - senza alcuna rappresentanza”.

Oggi a Bologna le tre centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital hanno organizzato una conferenza stampa alla quale hanno aderito anche le organizzazioni professionali. Una presenza particolarmente apprezzata dal presidente Gardini che, dopo aver espresso “grande soddisfazione per la presenza di Cia, Confagricoltura, e Copagri, ha ribadito che “la cooperazione non ha alcuna intenzione di condurre battaglie solitarie” ed ha annunciato l’avvio di un coordinamento unitario con tutte le associazioni per decidere le prossime iniziative.

"Lo chiederemo – ha concluso - anche alla Coldiretti, poiché le ragioni con cui i frutticoltori Coldiretti erano in piazza ieri non sono affatto diverse dalle nostre”.