Il punto della situazione

Ancora per poche ore le regioni del centro-sud Italia, in particolare le aree appenniniche, dovranno fare i conti con una relativa instabilità – principalmente ad evoluzione diurna – in rapida fase di assorbimento. Il vortice perturbato che nei giorni passati è scivolato sulla Penisola ha innescato violenti temporali su gran parte dello Stato ed ha contribuito sicuramente nel sensibile calo termico portando i valori sotto la tipica media del periodo, facilitando in altro modo il ritorno della neve dai 1500-1600 metri di quota sulle Alpi.
Precipitazioni particolarmente aggressive accompagnate dai colpi di tuono, raffiche di vento e locali grandinate rimarranno presto solo un ricordo, si stanno già assaporando i primi sintomi di un significativo miglioramento e nei prossimi giorni si consoliderà una struttura anticiclonica in grado di garantire il bel tempo.


Analisi

L’alta pressione in espansione sullo stivale italico purtroppo non riuscirà a garantire la completa protezione, oggi gran parte dei modelli sono concordi nell'indicare infiltrazioni d'aria umida dal basso Mediterraneo.
Spifferi favoriti dalla goccia fredda in isolamento sulla Penisola Iberica – anche se traslando verso est perderà gradualmente vigore – sarà comunque in grado di condurre ad una spiccata variabilità diurna. La traiettoria sembra poter penalizzare maggiormente le regioni del Centro Sud, ove ampi spazi di sereno si alterneranno a frequenti annuvolamenti, in particolare sulle zone appenniniche interne.

Un significativo rialzo termico interesserà tutta l’Italia, le massime raggiungeranno punte di 27-28 gradi in moltissime città: da Nord a Sud.
Il rialzo sarà più sensibile sulle coste e nelle aree interne, mentre non sarà cosi decisivo in quelle località più prossime ai rilievi dell’arco alpino e della dorsale appenninica, dove una vivace cumulo genesi, produrrà frequenti scrosci di pioggia e qualche temporale.


Evoluzione

Nella giornata odierna si registreranno ancora ripetuti acquazzoni e temporali, che coinvolgeranno maggiormente l'Appennino centro settentrionale dall'Emilia Romagna alla Liguria, dalla Toscana alle Marche, dall'Umbria all'Abruzzo. Più a sud non mancheranno occasionali piovaschi, stesso discorso per quanto riguarda la cerchia alpina.

Dal weekend si registreranno minimi cambiamenti, una blanda circolazione meridionale potrebbe facilitare l'insorgenza di annuvolamenti a tratti minacciosi sulla Liguria, con piogge a carattere sparso già dal mattino. Tra sabato e domenica fenomeni di maggior rilievo potrebbero colpire il Lazio, la Campania e l'Appennino lucano.
Isolati scrosci di pioggia si manifesteranno anche nelle aree più interne della Sardegna e sulle zone alpine, su quest’ultime non si esclude che qualche fenomeno possa sfociare verso sera nelle aree pedemontane del Nordovest.

Lunedì transiterà l’area instabile che si trova ora sulla Penisola Iberica, nonostante la perdita del suo vigore, riuscirà comunque a produrre locali temporali sulla dorsale appenninica.
Tra l'altro su Toscana, Abruzzo e Marche avverrà un parziale coinvolgimento di alcuni tratti costieri. Nel frattempo sulle regioni Settentrionali inizierà un deciso aumento dei geopotenziali con successiva espansione su tutta l’Italia nelle giornate successive.


Come chiuderà maggio?
Un vivace variabilità diurna per lo più sui rilievi, alimentata da spifferi umidi, sarà destinata ad accompagnarci ancora per giorni, tanto da non permettere una piena affermazione del bel tempo. D’altra parte le temperature cresceranno e si porteranno su valori in alcuni casi al di sopra della norma stagionale.

Dalle ultime emissioni previsionali il mese chiuderà con un consolidamento anticiclonico più convincente, portando a condizioni meteorologiche prettamente stabili e soleggiate anche sui maggiori rilievi della Penisola.