In occasione dell'assemblea dei soci dell'Unaproa, Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli agrumari e di frutta in guscio, si è svolto un seminario volto al analizzare le prospettive del modello rappresentato dalle organizzazioni di produttori e dalle associazioni di organizzazioni di produttori in relazione alla riforma della Politica agricola comune.
Il presidente dell'Unione nazionale tra organizzazioni di produttori ortofrutticoli Ambrogio De Ponti ha concluso l'incontro auspicando che questo possa aver contribuito ad aggiungere un'ulteriore occasione di riflessione su uno dei principali temi del settore, quale è l'Ocm ed ha affermato che, seppur consapevoli delle numerose difficoltà, l'Unaproa ha sempre trovato interlocutori amministrativi seri con cui confrontarsi per raggiungere gli obiettivi preposti.
"Sappiamo già che la riforma della Pac comporterà un minore livello di risorse, sia a livello comunitario che nazionale": partendo da questa considerazione il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano ha sottolineato l'esigenza, al fine di difendere il più possibile il budget nazionale, di partire dapprima da una "Pac dell'Italia" e poi proporre e far valere una voce unica in Europa.
Il direttore dell'Unaproa, Stefano Franzero ha illustrato i punti di forza e di debolezza dell'Ocm ortofrutta, in base ad un'analisi condotta dall'Inea, Istituto nazionale di economia agraria. Franzero ha sottolineato, tra i punti di forza, l'aspetto che riguarda la concentrazione dell'offerta e il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni di produttori, che è un tema "su cui - ha rilevato il direttore - ci si aspetta vengano concentrati maggiori incentivi finanziari, nonostante in futuro occorrerà individuare anche altre tipologie di azioni".
Tra i punti critici dell'Ocm invece, Franzero ha segnalato il mancato utilizzo delle risorse finanziarie e la necessità di ridurre il gap tra sistema aggregato e grande distribuzione. L'addetto per gli affari agricoli dell'ambasciata di Francia in Italia Jean Chibon ha parlato della legge francese di modernizzazione dell'agricoltura e della pesca, composta di 96 articoli e pubblicata a luglio del 2010 dopo una lunga fase di concertazione durata un anno.
"Si tratta – ha ricordato - di una legge fortemente voluta dal presidente francese Nicolas Sarkozy per dare nuove prospettive al settore a fronte di un peggioramento dei risultati dell'agricoltura. L'obiettivo principale del provvedimento - ha spiegato Chibon - è ridare reddito agli agricoltori".
Al seminario sono intervenuti inoltre il direttore generale della Competitività per lo Sviluppo rurale del Mipaaf Giuseppe Blasi, Angelo Frascarelli e Flaminia Ventura dell'Università di Perugia.
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