Il punto sulla nube radioattiva giapponese

Qual è la reale pericolosità della nube tossica che si è liberata dalla centrale nucleare giapponese in seguito al terremoto dell'11 marzo?
Il colonello Mario Giugliacci, noto meteorologo italiano, sul suo sito afferma che "solo i venti alle quote superiori a 5000 metri riescono a sospingere la nube attorno al globo, quindi molto lontano dal Giappone. Tali venti, obbedendo alla circolazione generale dell’atmosfera, si muovono da Ovest verso Est, innalzando dicisamente il rischio nei Paesi subito ad est dell'isola. Il primo bersaglio della nube radioattiva saranno le Isole Hawaii, che distano circa 6000 km dal Giappone, anche se dopo un così lungo percorso, avrebbe perso ormai gran parte del suo potenziale contaminante". Quanto all'Italia, "per raggiungere la nostra Penisola la nube, nel suo movimento da Est verso Ovest, dovrebbe percorrere circa 20 mila chilometri. Dopo un tragitto cosi lungo, la nube radioattiva si sarà indebolita talmente tanto che da noi potrebbero giungere al più solo poche innocue particelle.

 

Analisi meteorologica

Questa prima fase anticiclonica dal sapore primaverile vede già la fine nel week-end, quando giungerà una perturbazione dai connotati atlantici. Dalle ultime emissioni modellistiche previsionali, sembra meno probabile un totale coinvolgimento dell’intera Penisola, le precipitazioni potrebbero interessare solamente le aree del Centro-Nord italiano.

 

Evoluzione

Rimanendo nel campo delle ipotesi, sembra che l’alta pressione oceanica rimanga confinata in pieno Atlantico per slittare lentamente sull’Europa Centro-Settentrionale formando un campo anticiclonico a Nord dell’arco alpino. Con tale assetto barico potrebbe innescarsi un richiamo sull’Italia di correnti piuttosto fresche dai comparti balcanici. I venti da Est andranno cosi ad alimentare una circolazione instabile nel bacino del Mediterraneo e anche aprile potrebbe iniziare influenzato da acquazzoni e  temporali.
 

Previsione fino al 5 aprile

Fino alla giornata di venerdì la Penisola vedrà un costante aumento dei geopotenziali. Il quadro meteorologico sarà condizionato dal sole, che brillerà da Nord a Sud e le temperature saliranno in modo significativo. Le massime in particolare diverranno gradevoli e in alcune località dell’Emilia Romagna si registreranno punte superiori ai 22-23 gradi. I primi segnali di un peggioramento del tempo arriveranno sabato, quando nubi cumuliformi interesseranno le Alpi e l'Appennino centrale, ove non sono da escludere occasionali scrosci di pioggia. Da domenica piogge diffuse, ma fortunatamente regolari bagneranno le regioni del Centro-Nord Italia.

 

Previsione fino al 10 aprile

Le condizioni potrebbero mantenersi variabili anche per i primi giorni di aprile, quando aria più fresca dai Balcani tenderà a rinvigorire l’instabilità. Il periodo sarà caratterizzato da frequenti acquazzoni e qualche temporale.

 

In conclusione

Sembra che la primavera dal clima mite e soleggiato voglia attendere ancora.