Il punto della situazione
L’ultima fase del 2010 ha regalato record molto gelidi al Continente europeo: anomalie negative fino a 6 gradi centigradi sulla media stagionale hanno dato un sapore invernale ad alcune aree della Scandinavia, Germania, Polonia e parte delle Russia. Per alcune zone si tratta di veri e propri record e, se questi ultimi giorni non cambieranno registro, dicembre potrebbe essere il mese più freddo degli ultimi 50 anni, superando valori termici davvero impensabili.

 

Analisi
Sia il modello previsionale europeo sia quello americano, sono d’accordo per un periodo natalizio all’insegna delle pioggia.
E' in arrivo sulla Penisola una profonda ed estesa bassa pressione atlantica, preceduta da correnti caldo-umide sciroccali che addolciranno lievemente il clima italiano.

Con il successivo lento spostamento della depressione verso l’Est europeo, lascerà una sorta di buca atmosferica nel Mediterraneo Centrale, attraendo verso le nostre regioni un nucleo d’aria fredda in discesa dalla Scandinavia.
Un soffio artico rinfrescherà la festa del Santo Stefano: sarà un’irruzione del tutto temporanea e non sarà paragonabile al gelo dei giorni scorsi. Le temperature diminuiranno principalmente al Centro Nord edil sapore di un quadro meteorologico incerto potrebbe riservare sorprese bianche. In questa situazione i rilievi alpini ed appenninici verranno abbondantemente riforniti dalla neve, ma le colline e la pianura?

Dalle ultime emissioni previsionali non sono da escludere fioccate a bassa quota in Emilia Romagna, in Toscana, nelle Marche, su Umbria, Abruzzo ed in Sardegna.

Evoluzione fino al 3 gennaio 2011
Come anticipato, si tratterà solo di una breve parentesi, le nuvole verranno ben presto sostituite da una progressiva rimonta anticiclonica. L’alta pressione delle Azzorre tenderà ad estendere un braccio protettivo verso il Mediterraneo e ill Centro Europa, garantendo giornate soleggiate con il ritorno però delle nebbie e forti inversioni termiche nelle ore notturne sulle pianure e nelle valli centro-settentrionali.
Tipiche giornate invernali accompagneranno quindi l’ultima fase del 2010, con il graduale avvicinamento di un nucleo d'aria gelida, che porterà nei primi giorni del nuovo anno un graduale raffreddamento.

 
Evoluzione fino al 6 gennaio 2011
Il braccio anticiclonico delle Azzorre - esteso all'Italia negli ultimi giorni del 2010 - potrebbe da stime modellistiche unirsi con l’alta pressione russa, indirizzando ingerenze instabili e fredde verso il bacino del Mediterraneo, con un successivo apporto di temperature sotto media e probabili precipitazioni nevose. 
 
Evoluzione fino al 9 gennaio 2011
I nuclei freddi giungendo sull’Italia per l’Epifania potrebbero indurre una fase molto fredda e localmente nevosa.
 
Concludendo
Il primo mese invernale è stato caratterizzato da freddo eccezionale come previsto dalle stagionali NASA emesse ad inizio ottobre, ora l’inverno tenderà a prendere una breve pausa, sarà molto interessante scoprire cosa ci attenderà nei prossimi due mesi.