"E' un grande risultato frutto del lavoro del presidente Paolo Scarpa Bonazza, dei gruppi parlamentari e di tutti i componenti della commissione Agricoltura del Senato, un senso di responsabilità bipartisan che dimostra che quando le cose sono giuste si possono fare bene, velocemente e con il consenso di tutti, nonostante la crisi politica e gli interessi particolari di chi rema contro". E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all'approvazione, da parte del Senato, del Disegno di legge sull'etichettatura dei prodotti alimentari nel sottolineare che "ci auguriamo ora una rapida approvazione da parte della Camera che peraltro ha già esaminato il provvedimento".
La Coldiretti evidenzia che ben il 97% degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti, secondo l'ultima indagine Coldiretti/swg 2010.
Cia: 'Ora iter veloce in Camera e pressing a Bruxelles'
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi per l'approvazione, in sede deliberante, del Disegno di legge sull'etichettatura da parte della commissione Agricoltura del Senato.
"Si tratta - ha affermato - di un provvedimento molto importante e atteso non solo dai consumatori, ma anche dal mondo agricolo. L'auspicio adesso è che questa misura, totalmente innovativa per il panorama agroalimentare del nostro paese, possa diventare al più presto realtà. Per questo sollecitiamo un iter veloce alla Camera perché la nuova legge divenga entro tempi brevi operativa. Poi, ovviamente, bisogna impegnarsi a livello Ue per far sì che la normativa, soprattutto per quello che concerne l'indicazione d'origine, venga totalmente recepita da Bruxelles".
Confagricoltura: 'Bene l'opera di Galan, ora resta l'incognita di Bruxelles'
Confagricoltura ha apprezzato l'impegno espresso dal ministro Galan e dal presidente della commissione Agricoltura del Senato Scarpa Bonazza Buora per l'approvazione in tempi rapidissimi della legge sull'etichettatura. Ad avviso di Confagricoltura, però restano ancora da approfondire, nell'ottica della trasparenza, alcuni aspetti fondamentali, a partire dal fatto che si tratterebbe di un provvedimento applicato solo in Italia e non a livello europeo.
Confagricoltura si chiede anche cosa esprima il concetto di 'materia prima prevalente'; e si interroga: "un prodotto trasformato può essere considerato 'made in Italy' se il 49% della sua materia prima non è italiana? e che significa, in pratica, 'ultima trasformazione sostanziale'? va chiarita la portata di questa indicazione".
"Abbiamo infine - prosegue l'organizzazione - qualche perplessità sui mangimi che non rientrano tra gli ingredienti; e allora, anche se sono Ogm, non va indicato nell'etichetta del prodotto alimentare?".
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Fonte: AgricolturaOnWeb