La crisi continua a pesare drammaticamente sul settore agricolo toscano, con i produttori in grande affanno per il crollo dei prezzi, la crescita dei costi e il drastico ridimensionamento dei redditi. Lo sottolinea la Cia Toscana che afferma come da parte del Governo  si stia assistendo ad un disinteresse totale nei confronti del settore: “l’unica strategia adottata dal Governo – dice la Cia Toscana - nei confronti dell’agricoltura, attraverso la Legge finanziaria 2010-2012 e le successive manovre, è quella dei tagli”. 

“L’agricoltura italiana – sottolinea la Cia - ha perso in tre anni il 3% del valore aggiunto, ed il Governo ha tolto all’agricoltura, solo nell’ultimo anno, oltre un milione di euro di risorse. Preoccupanti conseguenze – spiega Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - per l’agricoltura avranno la mancata proroga di agevolazioni fiscali e contributive, l’azzeramento di una serie di interventi di sostegno (piccola proprietà contadina ed altri), la drastica riduzione dei trasferimenti di risorse alle Regioni (650 milioni di euro nei prossimi due anni per la sola Toscana)". 

In questo contesto drammatico dettato dai vincoli imposti dal Governo, la Regione Toscana si appresta a varare una manovra di bilancio per il 2011 estremamente pesante, con tagli per 320 milioni di euro. 

Per la Cia Toscana la situazione è allarmante per il degenerare progressivo del confronto politico, sempre più avvelenato e incentrato su personalismi e lotte di potere, sempre più insensibile e disattento rispetto ai problemi reali del paese e dell’economia, dell’agricoltura. "Se si vuole evitare il declino dell’agricoltura e del sistema produttivo – ribadisce Pascucci - occorre subito una svolta nella politica economica: occorre da un lato tagliare le rendite, combattere gli sprechi, lottare senza tregua contro l’evasione fiscale, e dall’altro sostenere i redditi più bassi, promuovere lo sviluppo, incentivare l’innovazione. Non ci sono altre vie d’uscita".   

L’agricoltura non può sopportare un’altra stagione di tagli indiscriminati e di assenza di politiche di sviluppo, sostiene la Cia Toscana. 

La Cia si appella a tutte le organizzazioni degli agricoltori per una mobilitazione unitaria del settore, in grado di individuare obiettivi comuni sui quali chiedere con forza risposte chiare al Governo. 

Infine la Cia Toscana chiede al Governo una presenza forte ed autorevole al tavolo della nuova Pac. “Le proposte del mondo agricolo sono sul tavolo – ricorda la Cia - il Governo deve aprire al confronto; in sede comunitaria deve essere centrale il tema dell’orientamento della Pac al sostegno all’impresa agricola professionale: attribuendo da un lato ai pagamenti diretti la funzione di strumento per la stabilità dei redditi agricoli, attraverso l’adozione di misure anticicliche e di gestione delle crisi di mercato, sostenendo i costi di accesso all’innovazione da parte degli agricoltori; potenziando dall’altro lato gli interventi rivolti allo sviluppo rurale”.