Promossa da Unaproa, Uiapoa e Unacoa, si è tenuta nell'amtìbito di Macfrut 2010, la conferenza internazionale dal tema 'Ocm ortofrutta: riflessione e confronto'.
Un importante appuntamento, se si considera la partecipazione di cinque relatori di altrettanti Paesi membri e di due componenti le commissioni dell’Ue interessate allo specifico argomento. Un incontro che è servito per avanzare ipotesi e valutare le opportunità che il settore ha di fronte alla prossima scadenza del 2013, ovvero in prospettiva del rinnovo delle normative che regolano l’Organizzazione comune dei mercati. Una problematica che in Europa investe – seppur indirettamente - oltre mezzo miliardo di persone e il 4% di questi, addetti all’ortofrutticoltura.

Moderata da Rossella Gigli, giornalista di FreshPlaza, la conferenza si è aperta con gli interventi dei rappresentanti della Commissione europea Emmanuel Jacquin, rappresentante dell’area Ocm ortofrutta, e di Francesco Colleluori, esponente della commissione Pac/Sviluppo Rurale.

Per Jacquin l’Ocm è stato voluto soprattutto per frenare la stagnazione delle Organizzazioni dei produttori e di fronte alle ricorrenti crisi dei prezzi. E per la sua prima attuazione per il settore F&V vi erano programmi obbligatori quali l’analisi della situazione e le priorità.
C’è comunque il problema del consumo. E per sviluppare l’educazione al consumo negli anni (2008-9) è stata concepita quella forte operazione che possiamo definire Frutta nelle scuole (per l’Ue School Fuit scheme), che ha messo a disposizione dei 25 stati membri 90 miliardi di Euro all’anno e che verrà mantenuta anche per l’anno scolastico 2010-11.
E’ apparsa subito la necessità di definire quali proposte e come andranno formulate in vista del nuovo modello di sostegno post 2013. Ma anche come collocare l’Ocm ortofrutta nell’ipotesi di revisione dei pilastri della Pac e del Fondo unico di prevenzione e gestione delle crisi.
Argomenti che sono stati affrontati, seppur da diverse angolazioni, dai rappresentanti di delle varie Pubbliche amministrazioni centrali, partendo, ovviamente, dal punto di vista dell’organizzazione amministrativa del proprio Stato in relazione alla suddivisione delle competenze in materia di sovvenzioni al settore agricolo con particolare riferimento all’Ocm ortofrutta.

Jose Escartin Huerto, del ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural Marino, della Spagna ha delineato il settore F&V del suo Paese: occupa 1,1 miione di ettari con una produzione di 25 milioni di tonnellate, “vale” 15 miliardi di Euro. Escartin ha poi sottolineato come la Spagna, pur essendo seconda per produzione in Europa, risulta al primo posto per le esportazioni.
Infine, a conclusione di questo excursus conoscitivo della situazione spagnola, è risultato che il 26% della produzione F&V spagnola proviene dall’Andalusia e il 21% dalla regione di Valencia.

Sono successivamente intervenuti come relatori: Nicolas Perrin, Ministère de l’alimentation, de l’agriculture et de la peche, Francia; Irina Georgescu, Ministry of Agriculture, Romania; Karolina Zaluska, Ministry of Agriculture and Rural Development, Polonia; Johannes Graf, Bundesministerium fur Ernahrung, Landwirtschaft und Verbrauchershutz , Germania; Roberto Cherubini, ministero delle Politiche agricole, Italia.

A Mario Catania, Capo Dipartimento delle Politiche europee e internazionali Mipaaf, Gianni Brusatassi, presidente Uiapoa, Carmelo Vazzana, presidente Unacoa ed Alberto Mario Levi, presidente Unaproa, gli interventi conclusivi, che hanno spaziato dai rapporti tra Ocm ortofrutta e sviluppo rurale alla criticità del sistema di sovvenzione all’Ocm ortofrutta.
Soffermandosi sulle proposte di cambiamento di tale sistema di sovvenzione alla luce delle esperienze acquisite sugli aiuti percepiti in questi anni e le tipologie di utilizzo. Non sono mancati accenni e riflessioni su quello che si può definire la rappresentatività del settore ortofrutticolo e il livello di aggregazione in Op.