"La Cina, nonostante il dichiarato impegno a garantire la sicurezza alimentare dopo lo scandalo del latte alla melamina, ha continuato ad esportare prodotti a rischio ed è stata il Paese che ha ricevuto dall'Unione europea il maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge". 

E' quanto afferma la Coldiretti, che commenta la relazione sul sistema di allerta per gli alimenti e chiede di estendere immediatamente l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti

"La possibilità di 'spacciare' come made in Italy la produzione orientale - spiega la Coldiretti - oltre ai rischi sanitari confermati dai recenti sequestri, sta mettendo in crisi la coltivazione del vero pomodoro made in Italy, il cui raccolto è stimato in calo di quasi il 10%. In Italia - conclude la Coldiretti - negli ultimi dieci anni sono quasi quadruplicati (+272%) gli sbarchi di concentrato di pomodoro cinese, che rappresentano la prima voce delle importazioni agroalimentari dal gigante asiatico, che, a fine anno, dovrebbero superare i 100 milioni di chili, circa il 15% delle produzioni di pomodoro fresco italiana destinato alla trasformazione realizzata in Italia".