Discontinuo, ecco il termine utilizzato dai tecnici di Veneto Agricoltura per disegnare l’andamento del settore primario veneto lo scorso anno. Il “Rapporto 2009 sulla congiuntura del settore agroalimentare veneto” è stato presentato oggi dall’amministratore unico dell’Azienda regionale Paolo Pizzolato, nella ormai tradizionale conferenza stampa di fine giugno. Pizzolato non si è soffermato solo al 2009, ma ha anche fornito alcuni dati, alcune proiezioni relative al primo semestre 2010, ormai al termine.
"Il 2009 – ha detto Pizzolato – è stato un anno difficile per tutti i settori produttivi. Anche l'agricoltura non ha potuto sottrarsi a questo trend negativo. Comunque, il primario ha reagito meglio e quindi si cominciano già ad intravvedere segnali di ripresa. Veneto Agricoltura, azienda della Regione, si sta riorganizzando per rispondere alle richieste provenienti dal mondo agricolo e dalla stessa Regione. Da tempo siamo all'avanguardia in vari settori, ad esempio quello delle agroenergie; procederemo spediti anche in altri tra cui la pesca e l'acquacoltura".
Ma veniamo ai dati 2009, come emergono dal “Rapporto 2009 sulla congiuntura del settore agroalimentare veneto” che, come detto, vengono sostanzialmente confermati come trend anche per il primo semestre 2010. Il settore lo scorso anno ha risentito della crisi internazionale in atto, ma meno di altri comparti. Con una flessione dell’8,4% rispetto al 2008 per un totale di 4,5 miliardi di euro il fatturato del primario veneto sconta la diminuzione dei prezzi dei prodotti agricoli che ha interessato molte colture e allevamenti.
Continua il calo delle imprese agricole venete, scese a 79.500 unità (-3,2% rispetto al 2008) e di conseguenza degli occupati in agricoltura (-1,8%). Positiva invece la bilancia commerciale, che registra una diminuzione delle importazioni (-13%), proporzionalmente maggiore di quella delle esportazioni (-8%), con una conseguente riduzione del deficit di circa il 28% rispetto al 2008.
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Fonte: Veneto Agricoltura