Le Organizzazioni dei produttori dell’ortofrutta trasformata rischiano di scomparire.
L’allarme è scattato subito dopo le proposte elaborate dalla Commissione Ue di Bruxelles che, nell’ambito delle modifiche dell’Ocm (regolamento 1580/07), prevedono un taglio di circa il 70% dei sostegni comunitari ai programmi operativi dei trasformati (le categorie interessate vanno dal pomodoro ai succhi di frutta, dai prodotti surgelati alle conserve in scatola).
I nuovi coefficienti per il calcolo del valore della produzione commercializzata (Vpc) sono stati, infatti, ridotti in maniera assurda e penalizzante. In pratica, da 100 si passa al 27%. Il che metterebbe fuori mercato tante Op, con danni non solo economici ma anche sociali. E’ quanto sostiene la Cia-Confederazione italiana agricoltori fortemente preoccupata per l’orientamento dell’Esecutivo che potrebbe rilevarsi un colpo micidiale per un comparto che già vive una situazione di estrema difficoltà.
"Se dovessero passare le proposte comunitarie presentate all’ultimo Comitato di gestione del 15 giugno scorso, si creerebbe un insostenibile squilibrio nella filiera. Alla materia prima, all’imballaggio e alla commercializzazione - afferma la Cia - arriverebbe soltanto un quarto degli aiuti Ue, mentre i tre quarti finirebbero alla trasformazione. I nuovi coefficienti proposti dal governo Ue sono, quindi, inaccettabili e vanno assolutamente contrastati e respinti".
La Cia, che ha espresso il proprio sconcerto per le ipotesi formulate da Bruxelles, ha lanciato un appello al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Giancarlo Galan affinché intervenga immediatamente (anche perché i tempi per apportare proposte di modifiche, da parte degli Stati membri, sono ristrettissimi, scadono oggi, 18 giugno) a livello europeo per rivedere coefficienti che, così come formulati, sono totalmente irrealistici.
Oltretutto, sono percentuali, quelle presentate dalla Commissione Ue, non suffragate da dati rappresentativi della situazione produttiva del settore e, dunque, discrezionali. Ecco perché prima che la decisione definitiva venga adottata dal Comitato europeo di gestione bisogna fare il massimo sforzo per rivedere una decisione punitiva per le Organizzazioni dei produttori dell’ortofrutta trasformata.
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