In Italia il ricambio generazionale in agricoltura permane sempre ai livelli più bassi d’Europa. I conduttori agricoli sotto i 40 anni è pari al 6.9% con un costante trend in diminuzione dagli anni 2000. Di contro quelli con età superiore a 65 anni è di oltre il 44%. Occorre, per questo motivo, sviluppare politiche ed interventi che diano impulso all’imprenditoria giovanile, permettano l’apertura di nuove imprese e favoriscano l’attrattività e la sostenibilità dell’attività agricola.
Questi i punti ribaditi da una delegazione dell’Agia-Associazione giovani imprenditori agricoli della Cia-Confederazione italiana agricoltori durante l’audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato alla quale sono stati presentati e illustrati il “Progetto giovani” e il documento programmatico della terza assemblea elettiva del febbraio scorso.
E’ stata la presidente dell’Agia, Gianfranca Pirisi, a mettere in evidenza sia le nuove difficoltà che le peculiarità del mondo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura nell’attuale momento di crisi e, nel contempo, ad avanzare una serie di proposte per un rilancio del settore.
Nel riaffermare l’importanza dell’Osservatorio per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura costituito presso il Mipaaf, l’Agia-Cia ha auspicato il coinvolgimento dei giovani alla politica attiva e per questo è impegnata per la costituzione di tavoli di concertazione a livello regionale, osservatori con funzione consultiva che possano agire là dove gli strumenti e le risorse sono presenti, lasciando al livello nazionale le funzioni proprie di orientamento, indirizzo e di controllo.
© AgroNotizie - riproduzione riservata