Il caldo di questi ultimi giorni sta accelerando la vendemmia delle basi spumante. La raccolta delle uve registra un anticipo di dieci giorni rispetto al 2008; si prevede un’ottima annata con un carico produttivo complessivo superiore del 5% rispetto allo scorso anno.
L’argomento è stato al centro dell’incontro che si è svolto alle Cantine Rotari. Il tradizionale appuntamento sulle previsioni della vendemmia è stato organizzato da Assoenologi in collaborazione con l’Istituto agrario di San Michele all’Adige, impegnato in questi giorni nel monitoraggio di oltre settanta vigneti rappresentativi della provincia di Trento per fornire  e ai viticoltori interessati il consueto servizio di analisi prevendemmiale (www.iasma.it).

"Sulla base dei campionamenti nei vigneti
– ha spiegato il presidente di Assioenologi, Fabio Toscana - la vendemmia 2009 si colloca in una situazione intermedia fra la scorsa annata ed il 2007. Si registra un anticipo di 10 giorni rispetto al 2008 legato ad un germogliamento precoce al quale ha fatto seguito un’annata regolare, che ha permesso l’equilibrio vegetativo dei vigneti, uve sane ed indici di maturazione centrati con un’interessante equilibrio fra zuccheri ed acidità. Le previsioni sono di un’ottima annata”.
A fine agosto si prevede l’inizio della vendemmia del Pinot grigio e dello Chardonnay da vino, per proseguire nella prima decade di settembre con la raccolta delle varietà rosse di fondo valle, Merlot e Teroldego. Mentre in collina si andranno a raccogliere le varietà aromatiche, Mueller-Thurgau.

Il carico produttivo è vicino a quello dello scorso anno (vendemmia 2008: 1.187.000 quintali di cui 802.056 quintali di uve bianche, 385.018 quintali
di uve rosse). Si prevede un aumento contenuto nell’ordine del 5%, anche per l'assenza di eventi grandinigeni. L’ andamento climatico asciutto di maggio e giugno ha posto al riparo da rischi di infezioni funginee, e solo a fine stagione si sono segnalati attacchi di oidio. La maggiore piovosità ha fatto temere il possibile sviluppo di marciumi, ma il caldo non afoso e alcune giornate ventilate hanno fatto rientrare i timori. Va segnalato il lavoro svolto nei vigneti con interventi di sfogliatura e distensione dei grappoli per prevenire il rischio degli attacchi funginei. Sempre più diffusa la pratica del taglio della punta del grappolo, sia per le varietà a grappolo compatto che per quelle con grappoli allungati, ad esempio il Teroldego. 
 
Sotto il profilo della difesa fitosanitaria prosegue la lotta alla tignola con la tecnica della confusione sessuale. Affidandosi a protocolli sempre più stringenti si punta a ridurre significativamente il livello dei residui di fitofarmaci, sia come quantità di residuo che numero di principi attivi. L’obbiettivo di attuare una viticoltura biologica trova sempre più consenso fra i viticoltori trentini. Prosegue il monitoraggio dei giallumi della vite, l’attenzione si concentra sul legno nero che a tutt’oggi rappresenta il micoplasma più temibile, anche in considerazione dell’impossibilità di una difesa attiva efficace.
Per gli aspetti di mercato la maggiori preoccupazioni sono a carico della varietà a frutto rosso, soprattutto per una maggiore difficoltà di collocamento a prezzi soddisfacenti, aspetto che non sembra gravare sulla vendemmia delle uve bianche e delle uve base spumante in particolare che confermano le quotazioni dello scorso anno.