Oltre 1.100 soci, una produzione commercializzata pari a 160.000 tonnellate (64.000 di frutta, 46.000 tra patate e cipolle, 50.000 di orticole industriali) ottenuta su una superficie di circa 4.000 ettari, 12 magazzini, una capacità frigorifera totale pari a 75.000 tonnellate, un fatturato di 80 milioni di Euro. Questa la “carta d’identità” della Patfrut, il nuovo soggetto dell’ortofrutta italiana sorto dalla fusione tra due importanti realtà cooperative emiliane, quali Ferrara Frutta e 'vecchia' Patfrut, aderenti ad Apo Conerpo ed alla sua business unit Naturitalia, ad Asso.Pa. (Associazione Produttori Patate) ed al gruppo cooperativo agro-industriale Conserve Italia.

Ferrara Frutta, con sede a Monestirolo, in provincia di Ferrara, è specializzata nella produzione di pere, che in questa area trovano condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli e raggiungono caratteristiche organolettiche decisamente elevate, e di alcune varietà di mele, come Fuji, commercializzate con i marchi Mela Più e Modì, nuovo brevetto vegetale.
La 'vecchia' Patfrut opera invece a Molinella, in provincia di Bologna, nel cuore di uno dei comprensori italiani più vocati per la pataticoltura. Non a caso le patate coltivate in questo territorio, appartenenti principalmente alla varietà Primura, hanno ottenuto il pregiato riconoscimento della Dop e sono inoltre “firmate” dalla marca Selenella, promossa dal Consorzio delle Buone Idee. Nella stessa area vengono prodotte anche cipolle di ottima qualità, ampiamente riconosciuta dal mercato. La commercializzazione di questi prodotti orticoli è affidata all’esperienza di Davide Pasini.
 
“La nuova cooperativa – dichiara il direttore Danilo Piranisi pone all’attenzione del mercato nazionale ed internazionale come realtà di prima grandezza per la coltivazione e la commercializzazione di due prodotti ortofrutticoli di alta qualità, come la Pera dell’Emilia Romagna e la Patata di Bologna e di un'ampia gamma di altre produzioni tipiche del territorio ed altamente qualificate”.
Ferrara Frutta e 'vecchia' Patfrut – prosegue Pirani – hanno scelto di aggregarsi per essere ancora più protagoniste nello scenario ortofrutticolo qualificando il servizio offerto alla clientela. Quest'operazione consente di razionalizzare gli investimenti, aumentando l’efficienza gestionale  raggiungendo un maggiore livello di specializzazione dei magazzini".
Gli 8 stabilimenti di Ferrara Frutta saranno utilizzati per la conservazione della frutta, mentre il confezionamento e la spedizione si concentreranno nella sede di Monestirolo. Ii 4 stabilimenti della 'vecchia' Patfrut saranno destinati alla conservazione delle patate e delle cipolle, mentre il confezionamento e la spedizione saranno concentrati nella sede operativa di Molinella.
“Grazie a questa razionalizzazione delle strutture – dichiara il presidente, Luciano Torreggianisarà possibile ottenere una diminuzione dei costi, legata al miglioramento dei coefficienti medi di lavorazione ed all’ottimizzazione dei servizi, e garantire un futuro ed una redditività sempre migliori ai produttori associati. Un obiettivo raggiungibile anche attraverso l’ampliamento della gamma delle produzioni tipiche provenienti dalle zone più vocate. Tutto ciò consente di rispondere alla nostra missione: valorizzare al meglio il prodotto dei soci”.

“Le aggregazioni tra cooperative – precisa Roberto Cera, presidente di Naturitalia – rafforzano ulteriormente il nostro gruppo, creando solidi punti di riferimento per affrontare i mercati nazionali, europei ed internazionali”.
Per il presidente di Asso.Pa. (Associazione Produttori Patate), Alberto Zambon, “la fusione tra queste due cooperative è sicuramente una aggregazione importante e condivisa, che creerà nuove e significative opportunità, ampliando e valorizzando ulteriormente l’offerta di patate e cipolle, eccellenze del territorio bolognese”.
“La nascita di Patfrut – dichiara il presidente di Apo Conerpo, Paolo Bruni – rappresenta la risposta della cooperazione al nuovo scenario ortofrutticolo, caratterizzato da segmentazione della domanda, globalizzazione dei mercati, destagionalizzazione dei consumi ed aggregazione del sistema distributivo”.
“Con questa operazione – conclude Bruni – la nostra Organizzazione di produttori prosegue nella strada delle fusioni tra cooperative già intrapresa per rendere sempre più competitive le produzioni sui mercati mondiali. Assieme all’internazionalizzazione ed all’innovazione, l’integrazione costituisce la strategia vincente per superare la sfida sempre più difficile con la globalizzazione”.