Forse è tempo di crisi, ma non per la tavola e non  per i prodotti agroalimentari. Se negli ultimi giorni dello scorso dicembre si rincorrevano sulle pagine dei giornali i segnali di allarme per le difficoltà dell'economia  e gli appelli a consumare italiano come si può leggere su “Il Corriere della Sera” del 31 dicembre, con i primi giorni del 2009 si è avuta conferma della “tenuta” dei consumi. Ne dà notizia “Italia Oggi” del 3 gennaio dove si commenta l'eccessivo pessimismo della vigilia, ingiustificato stando ai numeri di Confcommercio secondo i quali a reggere la sfida del mercato sono stati non solo gli alimentari, ma anche accessori e persino gioielli. Della sostanziale tenuta del settore agroalimentare è testimone anche “Avvenire” del 3 gennaio che anticipa  i dati raccolti da Inea sull’andamento del settore nel 2008, che si presentano superiori rispetto ai 12 mesi precedenti. Anche “Il Messaggero” conferma un aumento di 5 miliardi nella spesa di prodotti agroalimentari, sebbene sia da segnalare, come riporta “Il Sole 24 Ore” del 2 gennaio, che è sì aumentata la spesa, ma le quantità sono rimaste pressoché le stesse.

Nella stabilità dei mercati agroalimentari si possono forse trovare le motivazioni del continuo lievitare del valore dei terreni agricoli che a quanto afferma “La Stampa” del 4 gennaio, sono diventati un bene di investimento quanto e forse più dell’oro. L’interesse verso i terreni è confermato anche da “Italia Oggi” del 10 gennaio che parla persino di “fame di terra”, con un impennata dei prezzi che ha preso il via già dalla fine del 2007. Completamente diversa è la situazione se si guarda invece ai prezzi dei prodotti e agricoli e in particolare dei cereali che negli ultimi mesi del 2008 hanno subito flessioni anche del 50%. Lo ricorda “Avvenire” del 10 gennaio sottolineando come le distorsioni di questi mercati stiano mettendo in difficoltà molti operatori. La notizia riportata da “Il Sole 24 Ore” del 13 gennaio in merito all’aumento delle riserve statunitensi di mais induce poi a pensare che i prezzi siano destinati a scendere ulteriormente. Continua invece a crescere la voglia di biocarburante nel mondo, nonostante il crollo del prezzo del petrolio. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 12 gennaio

 

Il pomodoro protagonsita

Mentre i mercati dei cereali continuano nella loro altalena, gli ultimi giorni del 2008 hanno “regalato” la firma per il prezzo del pomodoro come riporta “Il Resto del Carlino” del 22 dicembre. Se il 2008 per il pomodoro si chiude bene, il 2009 si apre persino con la possibilità di veder realizzate  nuove linee biotech, capaci di resistere a virus e a patologie sostenute da altri patogeni. E’ quanto si sta studiando nei laboratori dell’ Enea, come anticipa “Nova” il dorso de “Il Sole 24 Ore” dedicato alle innovazioni tecnologiche e non solo. Il pomodoro è anche al centro delle attenzioni di alcune aziende produttrici di agrofarmaci che si sfidano nel mettere a punto nuovi prodotti destinati a questa coltura. Novità dunque in vista per la difesa del pomodoro, come si può leggere su “Italia Oggi” del 10 gennaio.

 

Ancora frodi

Il 2008 se ne è andato lasciandosi alle spalle una lunga serie di frodi alimentari e anche negli ultimi giorni non ha voluto essere da meno. E’ infatti del 31 dicembre la notizia riportata da molti giornali, fra i quali “Il Messaggero”, in merito  alle partite di pesce avariato scoperte e prontamente ritirate dal mercato da parte delle organismi preposti. Ma il 2009 pare non voler essere da meno e già il 7 gennaio si è potuto leggere su “Il Resto del Carlino” e su molti altri quotidiani, dei sigilli imposti ad una ingente partita di riso alla melamina proveniente dalla Cina e destinato alla alimentazione degli animali. Nella rete delle frodi finisce anche il pomodoro, come riportano l’11 gennaio molti giornali, fra i quali “Il Secolo XIX”, a causa di ingenti quantità di prodotto in cattivo stato di conservazione. “Il Mattino” dello stesso giorno ricorda che oltre ai pomodori c’erano anche wurstel, sott’oli e altri alimenti prevalentemente destinati al circuito della ristorazione. Per fortuna, anche questa volta, bloccati in tempo. Segno che i controlli funzionano. Non stanno tranquilli nemmeno i produttori di vino che dalle pagine di “Libero” del 9 gennaio discutono su come combattere le frodi.

 

Novità per il vino

Sempre in tema di vino, il passaggio dal 2008 al 2009 segna anche la fine delle vecchie denominazioni di origine e l’introduzione, dal prossimo agosto, delle Dop, come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 22 dicembre. Un tema ripreso anche da “Il Venerdì” di Repubblica in edicola il 9 gennaio. Ma restando nel mondo del vino vale la pena ricordare come il brindisi al nuovo anno abbia visto trionfare il Prosecco, che si conferma uno tra i vini più apprezzati, stando almeno a quanto si può leggere su “Il Corriere della Sera” del 29 dicembre. E anche per il Prosecco si annuncia la necessità di rimettere mano al “look” in vista delle nuove denominazioni, sempre con grande attenzione alla tutela del nome e del territorio, come mette in evidenza l’articolo pubblicato su “Italia Oggi” del 10 gennaio. Da segnalare anche la notizia positiva, riportata da “Il Messaggero Veneto” del 12 gennaio,  che annuncia la proroga dei termini per accedere ai fondi destinati alla riconversione dei vigneti.

 

Gli allevamenti

I giornali di fine 2008, come pure all’inizio del nuovo anno, non hanno trascurato il mondo degli allevamenti, al quale  già il 20 dicembre ha dedicato ampio spazio “Italia Oggi” ospitando un intervista al presidente degli allevatori, Nino Andena, che ha fatto il punto sui temi più “caldi” del settore. Fra i quali figura certamente anche quello delle quote latte per le quali arrivano dalla Lombardia precise indicazioni all’indirizzo del ministro Zaia. Se ne parla su “Il Giorno” dell’11 gennaio che pubblica un resoconto delle richieste che giungono dalle organizzazioni agricole in merito ai criteri di assegnazione dell’aumento della quota che la Ue ha concesso all’Italia. Analoghe richieste arrivano anche dall’Emilia Romagna per voce dell’assessore regionale all’agricoltura, Rabboni, il cui pensiero è ospitato sulle colonne della “Gazzetta di Parma” del 12 gennaio. E all’assessore regionale arrivano a sua volta i suggerimenti della Cia, come riporta la “Gazzetta di Modena” del 13 gennaio. Le quote latte, ancora una volta, sono dunque al centro di un dibattito molto acceso.