Grande affluenza al convegno organizzato da Bioagricert e Bioagricoop in collaborazione con Sana e Ice nell’ambito del Salone Internazionale del Naturale. Le caratteristiche della domanda, il trend in corso, le caratteristiche del consumatore cinese: sono stati questi alcuni degli argomenti trattati nel corso dell’incontro dal titolo: “Esportare in Cina: opportunità per il mercato dei prodotti biologici”.
“Con 1,3 miliardi di abitanti che producono una spesa per beni di consumo pari a 1.100 miliardi di dollari - ha detto Riccardo Cozzo di Bioagricert - il prossimo quinquennio potrebbe rappresentare un punto di svolta anche per il mercato dei prodotti agroalimentari italiani, biologici compresi”.
Fra i fattori che potrebbero determinare una maggiore apertura all'esportazione, rientrano le minori restrizioni per gli investimenti esteri nel settore distributivo grocery, un sostegno interno allo sviluppo anche con la spesa delle famiglie, la riforma del credito bancario con l'introduzione del credito al consumo, nonché la crescente urbanizzazione e la nascita di una “classe media”.
La segmentazione del mercato è determinata da notevoli differenze fra le abitudini di consumo: sono ampi i divari fra centri urbani e centri rurali, fra vecchia e nuova generazione, fra le tendenze nelle diverse zone del paese
Inoltre, i cinesi prediligono il pasto in casa, e quindi i prodotti freschi deperibili, hanno una notevole sensibilità al prezzo e frequentano i punti di vendita intorno alle 3,5 volte la settimana (Wal Mart).
Durante gli anni 1998-2004, si è registrata una notevole crescita della spesa familiare per l'alimentazione (+40,2%), associata ad aumenti a tre cifre per altri prodotti e servizi quali salute e medicinali (+ 137,8%) o servizi per la casa (+ 119,7%), tanto da giustificare la domanda "La Cina assumerà gli stili di vita dell’Occidente?" (dall'intervento di Riccardo Cozzo - Bioagricert)
L'export alimentare è legato da una parte alla politica del format distributivo, caratterizzata dalla possibilità di controllo del 100% della società di distribuzione e dalla mancanza di restrizioni o limitazioni al numero ed alla superficie dei punti di vendita; dall'altra, ad alcuni capisaldi fra i quali la necessità di tarare l’offerta in base al contesto locale (ad. es. modalità di lavorazione delle carni).
(I dati sono stati forniti da Fabio Lunati, Nomisma).

Sana, giunto quest'anno alla 18ma edizione, ha chiuso i battenti con un sensibile incremento delle presenze estere, pari a 4.000 operatori rispetto ai 3.500 dell'edizione 2005 (+14%). I visitatori totali sono stati 67.000, 950 i giornalisti accreditatisi nei quattro giorni di manifestazione, di cui 90 esteri. Soddisfazione dunque per gli organizzatori e per i 1.500 espositori, di cui 400 esteri, che hanno occupato gli 85.000 mq di superficie espositiva. Il Salone si riconferma dunque come l’appuntamento di riferimento per il mercato e la cultura del biologico, dell’eco-compatibile e delle scelte di qualità, come ha dimostrato il successo delle iniziative commerciali realizzate e di quelle culturali, come i 108 convegni svoltisi nei quattro giorni di manifestazione e gli 11 eventi-mostra.
 
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