“Leggiamo le dichiarazioni del commissario europeo alla Salute, Tonio Borg che, al termine della conferenza stampa di presentazione del pacchetto sulla sicurezza dei prodotti non alimentari e la sorveglianza del mercato, ha garantito che sta seguendo da vicino la situazione relativa all'etichettatura fraudolenta di carne equina contenuta in alcuni prodotti alimentari. Bene, noi allevatori/consumatori, siamo contenti di queste dichiarazioni - ha detto Fabiano Barbisan, presidente di Unicarve e del Consorzio L’Italia Zootecnica - però, rimaniamo basiti dal fatto che, mentre si fanno pompose affermazioni in ordine alla tracciabilità degli alimenti e alla sicurezza alimentare, le stesse persone stanno discutendo di come soddisfare ‘l’industria dell’anonimato’ abolendo l’etichettatura facoltativa delle carni bovine. E si badi bene: f.a.c.o.l.t.a.t.i.v.a.!!”
Regole precise
“Noi non ci arrendiamo - ha detto Barbisan - sappiamo che il 20 febbraio prossimo nell’ambito del Trilogo, l’ europarlamentare Sophie Auconie, assieme al presidente Envi (commissione Ambiente sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo), Matthias Groote, cercheranno un compromesso tra Commissione Envi e Consiglio Ue, per mettere la parola fine alla vicenda dell’etichettatura facoltativa. Noi saremo presenti a Bruxelles ed assieme al presidente della commissione Agricoltura, Paolo De Castro, recapiteremo loro, a mano, per buona memoria, le lettere sottoscritte assieme ai colleghi francesi, spagnoli ed irlandesi per non abolirla. Sappia il presidente Borg che scandali come quelli della ‘carne di cavallo nelle lasagne’ potrebbero ripetersi in assenza di regole precise (e collaudate) come quelle dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine, riportando in etichetta dichiarazioni di ‘fantasia’ o parziali che poi nessuno riuscirebbe veramente a controllare. Può bastare questo per convincere l’Europarlamento a pensare di più alla salute dei consumatori e meno al business?”
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Fonte: Unicarve