"I lavoratori devono essere lasciati in pace. Non è colpa dell'esattore di Equitalia se si presenta per svolgere il suo incarico, perché lui è il terminale di una catena molto più lunga. Io invito tutti a rispettare questi funzionari perché sennò si passa al torto avendo la ragione in mano. Penso che ci siano sufficienti preoccupazioni per pensare che il territorio e il mondo degli allevatori in questo momento sia abbastanza in subbuglio". 

Lo ha detto il presidente della regione Veneto Luca Zaia, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a proposito del 'sequestro', durato 5 ore, di un dipendente di Equitalia, 'colpevole' di aver consegnato una cartella esattoriale ad un allevatore di Lonigo, nel vicentino. 

"La difficoltà - ha proseguito Zaia - è concreta perché noi siamo dei grandi produttori di latte. Penso che il ministro possa con tranquillità andare a riesumare la relazione dei carabinieri e dare una risposta a quei dati che non tornano perché se fosse fondato quello che hanno scritto i carabinieri, significherebbe che l'Italia ha pagato quattro miliardi di euro all'Europa per nulla". 

Le dichiarazioni di Zaia arrivano nel momento in cui uno dei leader dei Cospa, Vilmare Giacomazzi, a quanto riferisce il Corriere del Veneto, ha detto di aver avvertito forze dell'ordine e Procura della Repubblica che alcuni destinatari delle cartelle esattoriali "hanno detto chiaramente che andranno a comprare fucili e pistole. Sono pronti a usarle, nel caso qualche altro esattore pretenda di incassare queste multe folli".