Sulla base delle rilevazioni Istat, le importazioni in Italia di cereali, semi oleosi e farine proteiche nell’intero anno 2015 sono risultate in calo di 1,5 milioni di tonnellate rispetto al 2014 passando da 19,4 a 17,9 milioni di tonnellate (-7,8%).

Le importazioni dei cereali in granella diminuiscono complessivamente di 1,1 milioni di tonnellate, di cui -1,3 mio/t in provenienza dai Paesi comunitari e +0,2 mio/t dai Paesi terzi. Si riducono in particolare gli arrivi dall’estero di granturco (-866.000 t, di cui -526.000 t dalla Ue e -340.000 t dai Paesi terzi) e di grano duro (-412.000 t, di cui -392.000 t dalla Ue e -21.000 t dai Paesi terzi). Tra gli altri cereali si registra un leggero incremento degli arrivi di grano tenero (+103.000 t) di orzo (+20.500 t), di avena (+7.800 t) e di altri cereali (+20.000 t). Per quanto riguarda gli altri prodotti del settore risulta una diminuzione nell’import dei prodotti trasformati/sostitutivi (-66.000 t) e della crusca (-7.000 t); In aumento invece le importazioni dei mangimi a base di cereali (+19.000 t) e del riso (+71.000 tonnellate considerato nel complesso tra lavorato, semigreggio, risone e rotture). Le importazioni totali di farine proteine vegetali sono aumentate di 44.000 tonnellate (+1,5%, di cui +130.000 t di farina di soia e -85.000 t tra farina di colza e girasole), mentre le importazioni totali dei semi oleosi sono risultate in calo di 451.000 t (-24%, di cui -380.000 t di semi di soia e -57.000 t tra semi di colza e girasole).

Le esportazioni complessive dall’Italia del settore cerealicolo nell’intero 2015 sono aumentate di 301.000 tonnellate rispetto all’anno precedente passando da 4,1 a 4,4 milioni di tonnellate (+7,3%), e registrando il valore massimo degli ultimi anni. Risultano in forte aumento le vendite all’estero dei cereali in granella (+276.000 t, di cui +164.000 t di grano duro e +87.000 t di granturco) e dei prodotti trasformati+sostitutivi (+151.000 t). Pure in aumento le esportazioni di farina di grano tenero (+21.500 t), di semola di grano duro (+15.500 t), e di mangimi a base di cereali (+13.700 t). Per contro si registra un arresto nelle vendite all’estero sia di paste alimentari (-116.000 t), che del riso (-61.000 t considerato nel suo complesso tra lavorato, semigreggio, risone e rotture).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nell’intero anno 2015 un esborso di valuta pari a 5.330,7 milioni di euro (5.641,3 nel 2014) e introiti per 3.451,4 milioni di euro (3.115,0 nel 2014).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.879,3 milioni di euro, contro -2.526,3 milioni di euro nel 2014.