“Finalmente non dovremo più temere i rimproveri della Commissione europea. La procedura d’infrazione verso la quale il nostro Paese era incorso non non avrà seguito in quanto gli interrogativi sollevati dalle osservazioni e dal parere circostanziato della Dg Imprese della Commissione europea sono stati risolti".
Così Bartolomeo Pescio, presidente di Assofertilizzanti, l'Associazione nazionale produttori di fertilizzanti (in foto), commenta l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri - in una riunione lampo di 55 minuti - del decreto legislativo di riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti che, in sostanza, autorizza il libero commercio nell'Unione europea allineando l'Italia al resto d'Europa.
"La conferma della creazione dei Registri dei fertilizzanti nazionali convenzionali e dei fertilizzanti per l’agricoltura biologica e la loro informatizzazione permetterà agli operatori di avere uno strumento veloce e certo per poter far circolare i propri prodotti all’interno del mercato europeo - prosegue Pescio -. Sarà infatti più complicato, in base alla direttiva sul mutuo riconoscimento, al Partner europeo che importa i prodotti Italiani, contestare il loro ingresso nel proprio territorio visto che tutti i Paesi della comunità hanno avuto modo di valutare la procedura adottata per la registrazione dei fertilizzanti nel nostro Paese".
Un provvedimento accolto da subito con favore dal ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan (in foto).
"La nostra è un'agricoltura europea - ha detto Galan - ed è un bene eliminare tutti gli ostacoli alla commercializzazione e alla libera circolazione dei prodotti all'interno dei confini dell'Unione. Il provvedimento va nella direzione della liberalizzazione del commercio e nel rispetto dei principi comunitari".
Il decreto colma un vuoto e uniforma la normativa nazionale a quella comunitaria, soprattutto per quanto riguarda il principio del mutuo riconoscimento dei fertilizzanti, i requisiti che questi devono possedere per essere immessi sul mercato e l'obbligo di informazione nei confronti della Commissione europea e degli altri Stati membri.
Un prodotto autorizzato in un Paese comunitario potrà essere commercializzato liberamente anche in Italia, e viceversa.
"Come noto ai nostri associati - scrive l'Aif, Associazione italiana fertilizzanti - le Commissioni hanno espresso parere favorevole, ma anche delle osservazioni, accogliendo due delle segnalazioni della nostra Associazione. Non è dato sapere - prosegue la nota - se tali osservazioni sono state recepite e in particolare quale destino è stato riservato al Registro dei fertilizzanti. Il decreto dovrà ora essere firmato dal presidente della Repubblica e quindi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale".
I 6 aprile Aif aveva scritto al presidente della Repubblica in merito al decreto, esponendo una serie di perplessità, in particolare per quanto riguarda la necessità di notifica all’Unione europea.
"Proprio oggi la Presidenza della Repubblica ci ha comunicato di aver sottoposto le nostre osservazioni all’attenzione del competente Dipartimento del ministero per le Politiche europee - sottolinea l'Associazione -. E' di un certo interesse il riferimento a 'un nuovo sistema sanzionatorio'. Dato che, per quanto è dato sapere, le sanzioni sono identiche a quelle previste dal D.Lgs. 217/2006, la novità è da ritenersi riferita alla Legge 748/19842".
"E' quindi implicitamente confermato - conclude la nota - che le sanzioni irrogate ai sensi del D.Lgs. 217/ 2006 sono prive di base giuridica, come segnalato nei numerosi ricorsi pendenti sull’argomento".