L'afide lanigero (Eriosoma lanigerum) è uno degli insetti dannosi maggiormente impattante in melicoltura. L'assenza di un metodo di controllo efficace e il numero ridotto di insetticidi disponibili sono tra i fattori che determinano l'importanza di questo afide, in particolar modo in melicoltura biologica.

 

Il controllo biologico, ovvero quell'insieme di strategie di difesa per il controllo di organismi dannosi in agricoltura tramite l'utilizzo di micro e macro organismi e sostanze da essi derivate, può essere una valida alternativa all'uso di insetticidi di sintesi anche nel caso dell'afide lanigero, considerando il vasto numero di insetti ausiliari presenti riportati in letteratura. Tra essi, i sirfidi (Diptera: Syrphidae) rappresentano una delle famiglie di insetti di maggior interesse dal punto di vista applicativo. Durante lo stadio larvale, le specie afidofaghe appartenenti a questa famiglia sono note per essere efficienti predatrici di afidi.

 

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Il polline e il nettare prodotti dai fiori sono componenti fondamentali nella dieta delle femmine di sirfide per lo sviluppo dell'ovario e la produzione di uova. Pertanto, la presenza di fiori in prossimità del frutteto è fondamentale durante la pianificazione di una strategia di controllo biologico utilizzando questi insetti. Le strisce fiorite, definite come una miscela di specie erbacee seminate o naturalmente presenti nei margini o nell'interfilare del frutteto, si inseriscono in questo contesto come un'interessante pratica agronomica da poter combinare al rilascio di sirfidi per il controllo dell'afide lanigero.

 

L'obiettivo della tesi è quello di valutare una strategia per il controllo biologico dell'afide lanigero, mediante una prova in pieno campo, basata sulla combinazione del rilascio di sirfidi e la coltivazione di strisce fiorite. La prova è stata condotta presso il Centro di Sperimentazione Laimburg (Vadena, Italia), in uno delle zone più importanti per la melicoltura europea, in un frutteto biologico di mele 'Fuji' (innestate su M9 e allevate a fusetto), in cui sono state seminate due strisce fiorite sul lato occidentale del campo (figura 1a). Due diverse specie di sirfidi, Sphaerophoria rueppellii ed Episyrphus balteatus, sono state rilasciate sia nello stadio di pupa, sia nello stadio di larva, in un periodo compreso tra metà maggio e la fine di giugno 2023 (figura 1b).

Striscia fiorita seminata per la prova nell’interfilare del meleto sperimentale al Centro di Sperimentazione Laimburg (Vadena, Italia). Figura a: adulto di sirfide (Sphaerophoria rueppellii) osservato nelle strisce fiorite (figura b)

Figura 1 - Striscia fiorita seminata per la prova nell’interfilare del meleto sperimentale al Centro di Sperimentazione Laimburg (a) adulto di sirfide (Sphaerophoria rueppellii) osservato nelle strisce fiorite (b)

(Fonte: Francesco Panzeri)

 

Le valutazioni effettuate si sono concentrate sull'attrattività delle strisce fiorite per i sirfidi (rispetto a interfilari gestiti convenzionalmente con sfalci ripetuti durante la stagione), l'influenza delle strisce fiorite sull'abbondanza di insetti antagonisti sugli alberi di melo (nei filari in prossimità delle strisce fiorite e in una fila di controllo) e l'impatto di questa strategia di controllo sulle colonie di afide lanigero dopo il rilascio di pupe e larve rispettivamente.

 

I risultati della prova mostrano come la presenza dei fiori influenzi significativamente sia il numero di adulti di sirfide osservato nell'interfilare, sia una maggiore presenza di insetti ausiliari complessivamente presenti sugli alberi di melo in prossimità delle strisce fiorite (figure 2a e 2b). Invece, contrariamente alle aspettative, la presenza dei fiori non ha portato ad alcuna differenza per quanto riguarda l'intensità dell'attacco di afide lanigero in prossimità delle strisce fiorite rispetto al controllo dopo il rilascio delle larve e delle pupe, seppur sia stata osservata una riduzione delle colonie su alcuni alberi campione.

 

Questi ultimi risultati sono da leggere considerando che il disegno sperimentale adottato è risultato non ottimale per gli obiettivi della prova, in quanto sarebbero stati necessari appezzamenti di dimensioni maggiori e con condizioni simili, sia in termini agronomici (varietà, portainnesto, posizione) sia in termini di intensità e distribuzione dell'infestazione di afide lanigero nel frutteto.

Larva di sirfide (Episyrphus balteatus) in una colonia di afide lanigero (a); escrementi di una larva di sirfide su una foglia di melo in prossimità di una colonia, un ottimo parametro per valutare la presenza e attività trofica delle larve (b)

Figura 2 - Larva di sirfide (Episyrphus balteatus) in una colonia di afide lanigero (a); escrementi di una larva di sirfide su una foglia di melo in prossimità di una colonia, un ottimo parametro per valutare la presenza e attività trofica delle larve (b)

(Fonte: Francesco Panzeri)

 

Solo in pochi studi è stato valutato il ruolo dei sirfidi come agenti per il controllo biologico dell'afide lanigero e, in particolar modo, in combinazione con le strisce fiorite e tramite una prova in pieno campo. I fiori sono noti per essere estremamente importanti per la produzione di uova per i sirfidi e l'assenza di questa fonte alimentare può compromettere fortemente i risultati di qualsiasi tentativo di controllo biologico usando questi insetti. Il presente lavoro fornisce risultati preliminari per questa strategia di controllo biologico e conferma la validità delle strisce fiorite, già riportata in letteratura, per la promozione degli insetti ausiliari.

 

Ulteriori studi saranno necessari, qualora maggiori superfici siano a disposizione, per testare l'effettiva efficacia di questa strategia per il controllo dell'afide lanigero.

 

Francesco Panzeri, categoria

Francesco Panzeri, categoria "Difesa delle colture"

(Fonte: Francesco Panzeri)

 

Scarica la tesi completa di Francesco Panzeri

Per eventuali contatti francescopanzeri13@gmail.com

A cura di Francesco Panzeri


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