Proseguiamo la nostra rassegna di articoli sui pronubi e sulla loro convivenza con i mezzi tecnici per la protezione delle piante. In uno studio condotto su 5000 api, un team di ricerca dell’Università di Lublino, coordinato dalla professoressa Aneta Ptaszynska, cercando un rimedio al Colony Collapse Disorder, ha somministrato estratto di cannabis ad api precedentemente esposte a sostanze nocive (principalmente prodotti fitosanitari).
Le api così “trattate” sono sopravvissute come quelle che non erano mai state in contatto con agenti nocivi. Sfortunatamente non sono disponibili maggiori dettagli riguardo a quali sostanze erano state esposte e in quali quantità.
L’estratto di cannabis è stato scelto per la sua “attività protettiva nei confronti delle cellule nervose umane” e questi risultati preliminari sembrano dare ragione ai ricercatori, che hanno anche depositato una domanda di brevetto e prevedono di continuare la ricerca su vasta scala. Qualora l’efficacia di questa pratica dovesse essere confermata, per poter essere immessa in commercio la cannabis dovrà sicuramente essere autorizzata come farmaco veterinario e si dovranno sicuramente verificarne gli effetti collaterali, a partire dai residui nel miele e negli altri prodotti apistici.

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • To moze byc przelomowe odkrycie na UMCS. Po konopiach pestycydy pszczolom sa niestraszne (This could be a breakthrough discovery at UMCS. Bees are not afraid of pesticides after hemp)