Una vera e propria emergenza quella ora in atto in Sardegna e, secondo gli esperti consultati da Coldiretti Sardegna, ora non si può rimediare, in quanto qualsiasi trattamento sarebbe poco efficace: giugno e luglio ma anche agosto sono i mesi favorevoli per la loro diffusione; si sviluppano nei terreni incolti, ma poi si spostano anche in quelli coltivati per nutrirsi. Il numero massiccio sta facendo terra bruciata di pascoli e foraggio, ma sta dando fastidio anche alle persone invadendo cortili e case coloniche.
Dall'Università di Bari il professor Francesco Porcelli, entomologo, conferma ad AgroNotizie: "In Puglia anni fa abbiamo avuto infestazioni molto simili tra Gravina di Puglia e Altamura, a causa dell'abbandono dei terreni, per altro utilizzati come pascolo brado abusivo: mancate le arature il terreno indurito favorisce le ovodeposizioni delle cavallette, contro le quali ora è tardi per intervenire: anche utilizzando aerei e principi attivi adatti - modalità assolutamente vietate in territorio della Ue e per altro ormai poco usate anche in Nord Africa contro le locuste - il danno prodotto dalle irrorazioni sarebbe maggiore di quello provocato dagli insetti".
Porcelli inoltre sottolinea: "È opportuno attrezzarsi per tempo e agire sulle aree di deposizione alla nascita degli insetti operando apposite arature per scongiurare le grandi aggregazioni che provocano la formazione di sciami. Questi si involano non appena non trovano più nulla da mangiare sul terreno, dove distruggono qualsiasi cosa verde". Un altro precedente, ancora una volta in Puglia, è del 1948, a causa dell'abbandono delle terre provocato dal passaggio della seconda guerra mondiale: "Il fenomeno anche allora interessò Altamura e Gravina di Puglia" ricorda Porcelli.
"Le cavallette ci mancavano - evidenzia il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis -, oltre a tutte le calamità naturali adesso diverse aziende si ritrovano a dover fare i conti anche con questo insetto. Sono milioni e milioni e stanno arrecando non pochi danni, lasciando gli animali senza pascolo e in alcuni casi stanno compromettendo il raccolto del foraggio e danneggiando la corteccia delle piante. Ci siamo rivolti alle istituzioni a tutti i livelli, comune, provincia e regione, per affrontare il problema, anche se sappiamo che per la stagione in corso siamo in ritardo".
"Stiamo chiedendo infatti interventi preventivi – spiega il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Alessandro Serra –. Si potrebbero arare i terreni, soprattutto quelli incolti che rappresentano il luogo ideale per proliferare e questo la dice lunga sull'importanza del presidio dei territori svolto dalle imprese agricole. Oggi quei terreni sono poco frequentati e soprattutto poco coltivati a causa della crisi e dall'assenza di una vera politica agricola".