E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere cordoglio per la donna che è rimasta uccisa dalla caduta della parte sommitale del tronco di una palma che le si e abbattuto addosso mentre era seduta su una panchina in piazza Cutelli a Catania.
Si tratta del Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), comunemente conosciuto come Punteruolo rosso della palma per la sua livrea di colore rosso scuro. Nel 1994 l’insetto è comparso per la prima volta in Spagna mentre la prima segnalazione in Italia è del 2004 dove si è verificata una progressiva espansione che ha decimato il patrimonio nazionale di palme.
Un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise.
Il Punteruolo rosso è un organismo nocivo oggetto di misura di emergenza da parte della Comunità Europea (Decisione 2007/365/CE “Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Rhynchophorus ferrugineus”) In Italia è in vigore il DM 07/02/2011 “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il Punteruolo rosso della palma Rhynchophorus ferrugineus”.
I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata dell’infestazione e sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle fasi terminali la chioma della palma appare come “capitozzata” e collassa con la migrazione di massa degli insetti adulti presenti all’interno dello stipite per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi.
Il metodo più sicuro per evitare la diffusione del parassita è rappresentato dalla distruzione delle parti attaccate, di piante secche o gravemente compromesse. Per questo il decreto ministeriale del 7/2/2011 che recepisce una decisione della Commissione Europea relativa alle misure di emergenza per il controllo del Punteruolo prevede la classificazione del territorio, in base ad indagini ufficiali, in zone indenni, zone infestate, zone di contenimento, zone cuscinetto. Le azioni previste dai piani di azione possono comportare misure di intervento volte alla distruzione delle piante, ad interventi fitosanitari o a vincoli nella commercializzazione dei vegetali sensibili.
"I costi derivanti dall’applicazione delle misure previste - riferisce la Coldiretti - gravano su proprietari o conduttori, a qualsiasi titolo, dei luoghi ove sono presenti piante sensibili".
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Fonte: Coldiretti