"I rischi da esposizione a polveri di neonicotinoidi per le api riportati da Efsa non tengono conto di tutte le possibili misure di prevenzione, tra cui l’impiego di filtri durante le semine".
Lo sostiene Assosementi, in rappresentanza dell'industria sementiera, a proposito del rapporto diffuso dall'Efsa nei giorni scorsi sui rischi per le api derivati dall'impiego dei concianti.

I filtri appositamente modificati e installati sulle seminatrici pneumatiche trattengono le polveri e le sostanze attive fino al 97% del principio attivo. È quanto emerge da uno studio realizzato nel 2011 - precisa L'Associazione - dall’Unità operativa di Ingegneria agraria del Cra - Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. La concia delle sementi, una tecnica industriale di consolidata qualità che prevede un trattamento protettivo contro i parassiti direttamente sul seme,  risulta maggiormente sostenibile rispetto al trattamento in pieno campo, poiché consente di ridurre fino a 20 volte le dosi di principio attivo utilizzato (solo 60 - 80 grammi per ettaro, rispetto a 1,2 – 1,5 kg).

L'associazione, consapevole dei potenziali rischi associati all’impiego dei neonicotinoidi, in particolare nei riguardi delle api e degli impollinatori naturali, è già da tempo impegnata a ridurre tali rischi, dimostrando come sia possibile contenere con le nuove tecniche di concia industriale la dispersione di polveri nell’ambiente circostante al campo di semina.

Le aspettative a livello mondiale di un forte aumento delle produzioni agricole, per fare fronte alla crescente domanda di alimenti e di bio-energie, suggeriscono di ricorrere a ogni mezzo razionalmente utilizzabile che il progresso tecnico e scientifico ci mette a disposizione e che consente di incrementare la produttività.
Su un periodo di 5 anni, secondo le stime di Esa (European seedaAssociation), la messa al bando di questi prodotti provocherebbe un danno di 17 miliardi di euro all’economia europea e metterebbe a rischio 50mila posti di lavoro in agricoltura.


L'Osservatorio nazionale miele: far valere le ricerche 

"L'Efsa ha emesso un parere molto preoccupato: è necessario far valere studi e ricerche". La pensa così l'Osservatorio nazionale miele.

Anche se il parere va esaminato con molta cura sia nella parte testuale che nelle numerose tabelle contenute - si legge in una nota - si può affermare che gli esperti non hanno potuto negare i rischi legati all'impiego di questi agrofarmaci nella concia delle sementi, in particolare del mais, rischi accertati e documentati dagli studi italiani e francesi e dalle attività di monitoraggio in campo condotte nel nostro paese.

Su altri aspetti la prudenza degli scienziati pare eccessiva e, tuttavia, il rischio non viene affatto escluso, al massimo si accerta l'esigenza di completare le ricerche.

Poiché la tossicità sulle api e accertata - scrive ancora l'Osservatorio - anche a dosi subletali, considerata l'importanza delle api per l'agricoltura e l'ecosistema e la necessità di condurre ricerche approfondite riguardo possibili rischi anche per la salute umana, dovrebbe assolutamente essere applicato il principio di precauzione con la messa al bando di queste molecole.

Alla riunione dei 27 paesi dell'Unione che si terrà a breve, l’Italia deve andare in modo molto impegnato, anche perché, una volta tanto può vantare un'attività di monitoraggio e ricerca di altissimo livello che oltre a documentare la tossicità delle molecole incriminate ha dimostrato anche la sostanziale inutilità economica della prassi della concia delle sementi.