Le attività di ricerca dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige contro gli scopazzi del melo, malattia che da diversi anni convive con i frutticoltori trentini ma che negli ultimi tempi ha registrato segnali di contenimento, stanno trovando ampio spazio sulle riviste scientifiche internazionali con fattore di impatto.
Negli ultimi mesi il lavoro dei ricercatori di San Michele finalizzato a sviluppare portinnesti resistenti, è stato riportato da Plant Pathology, Phytopathology e Plant Breeding.

L’attività descritta negli articoli si colloca all’interno del progetto interdisciplinare Smap - Scopazzi del melo avviato nel 2001 dall’Istituto agrario in collaborazione con due partner tedeschi: l’Istituto Federale Julius Kühn di Dossenheim e AgroScience-AlPlanta di Neustadt an der Weinstrasse.
I ricercatori hanno sviluppato delle strategie che consentono di accelerare la selezione dei portinnesti più interessanti derivanti dal programma di miglioramento genetico.
Dai 5200 semenzali ottenuti, 36 si sono dimostrati particolarmente interessanti sotto il profilo della resistenza alla malattia. Ora andranno verificate in campo la vigoria e la produttività. Saranno necessari ancora alcuni anni per mettere a punto un portinnesto in grado di competere con M9, tuttavia le prospettive future di questo studio sono promettenti.