Nei vigneti ritorneranno, tra non molto, anche Maòr e Paolina. Grazie all’azione di recupero e valorizzazione dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige le due antiche varietà di vite trentine, non più coltivate da diversi anni, sono state iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite idonee alla produzione di vino.
L’inserimento risulta dal numero della Gazzetta Ufficiale n. 146. Conservate nella collezione di vecchi vitigni coltivati in Trentino, situata in località Giaroni di San Michele, Maor e Paolina sono stati inseriti nell’elenco rispettivamente con il codice varietale 423 e 427.

Il gruppo Viticoltura del Centro ricerca e innovazione ha collaborato attivamente alla raccolta dei dati necessari all'iscrizione, che pone di fatto le basi per lo sfruttamento da parte di viticoltori o di cantine delle potenzialità di queste due varietà. Fatto presente però che, qualora esistesse un interesse alla coltivazione in ambito locale, quest’ultima è subordinata all’inserimento dei due vitigni nell’elenco ufficiale delle varietà idonee alla coltivazione in Trentino, di competenza della Provincia autonoma di Trento.

Il vitigno Maòr, dal grappolo color verde-giallo e presente sporadicamente in qualche vecchio vigneto lungo la Valsugana, era diffuso un tempo anche in valle di Non. La conservazione e le attività di recupero da parte dei ricercatori dell’Istituto Agrario sono iniziate nel 1990 nel vigneto sperimentale, in località “Giaroni”, a San Michele all’Adige. Sempre qui si è proceduto all’attività di recupero di un altro vitigno dal grappolo color verde-giallo, molto diffuso un tempo nella valle del Sarca e in Vallagarina: la Paolina, oggi non più coltivata. A partire dal 1995 sono stati effettuati rilievi sul comportamento vegetativo e produttivo e sulla suscettibilità ai parassiti con particolare riferimento a peronospora, oidio e botrite. Per quanto riguarda la produzione, ne è stata controllata la quantità totale, la fertilità delle gemme ed il numero dei grappoli, il grado zuccherino e l'acidità totale. Si è provveduto, sin d'allora, alla microvinificazione delle produzioni. I vini ottenuti sono stati sottoposti in diverse occasioni ad assaggi professionali con produttori ed enologi.