La paralisi strutturale del settore olivicolo impone un rinnovamento consapevole che tenga conto della necessità di coniugare tradizione ed innovazione in un “modello produttivo toscano” che non può prescindere dai valori della qualità, tipicità, legame con il territorio e la sua cultura.
Il convegno 'Olivicoltura toscana, come cambia il modello produttivo' che si terrà il 16 luglio è un’occasione per mettere a fuoco la situazione della olivicoltura toscana. Partendo dai risultati conclusivi del progetto Mateo è possibile valutare quali scenari sono ipotizzabili nel breve e medio termine, è possibile anche indicare quali azioni devono essere intraprese per orientare il sistema olivicolo verso produzioni competitive e di qualità, e per sostenere e dare soluzioni di ottimizzazione tecnica e tecnologica a quelle coltivazioni che rivestono tuttora un importante ruolo paesaggistic, elemento questo che deve continuare ad essere parte caratterizzante del “modello di sviluppo toscano”.
Il progetto è frutto di un bando di ricerca promosso da Arsia nel 2005 che ha consentito di affrontare i problemi tecnici ed economici
dell’olivicoltura toscana. In particolare, nel corso di un quadriennio, il progetto si è occupato di proporre modelli organizzativi di gestione dell’oliveto, con particolare riguardo alle operazioni di potatura e di raccolta, introducendo innovazioni relative alla meccanizzazione in aziende diverse per tipologia di impiantoolivicolo, territorio, e capacità economica di investimento.
In occasione del convegno verranno anche proiettati i video delle dimostrazioni tecniche più significative realizzate durante le attività quadriennali del progetto.
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