Si è svolto oggi all’Enea il workshop “De re rustica: Energia, Innovazione e Governance, organizzato dall’Enea, sulle potenzialità delle filiere dell’agro-energia e dell’efficienza energetica e sul ruolo strategico che l’agricoltura può svolgere per contribuire al mix energetico del Paese. Sono state messe in luce le potenzialità energetiche e ambientali che la valorizzazione delle nuove tecnologie in agricoltura è in grado di determinare per il sistema Paese, e una particolare attenzione è stata posta alla necessità, ormai improrogabile, di una legislazione che sia funzionale alle specificità dello sviluppo economico sostenibile del settore agricoltura.

Il Piano d’azione nazionale per l’energia rinnovabile 2010 del Governo prevede una percentuale del 45% di tutta l’energia rinnovabile prodotta entro il 2020 in termini di energia elettrica, termica e biocarburanti, proveniente dalle filiere della biomassa del sistema agricolo. L’Enea, che è responsabile del Piano d’azione efficienza energetica, è impegnata da tempo nella definizione di un “Pacchetto Certificati Bianchi” per le filiere dell’efficienza energetica e per le agro-energie. E’ stato stimato un contributo alla politica energetica europea al 2020 per un risparmio di energia da fonti fossili di circa 14 Mtep, e un beneficio ambientale dovuto alla riduzione di circa 40 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera. 

In collaborazione con le associazioni di categoria, l’Enea ha evidenziato che il sistema agro-alimentare richiede un consumo di energia pari a circa 20 Mtep, di cui 16,3 Mtep dalle imprese agricole e 3,1 Mtep dall’industria alimentare. Il fatturato complessivo del sistema agro-alimentare, con circa 200 miliardi di Euro, di cui un terzo provenienti dall’agricoltura e per gli altri due terzi dall’industria alimentare, contribuisce per oltre il 12% al Pil. 

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