Il Gse-Gestore dei servizi energetici non sarà più obbligato a riacquistare i Certificati verdi in eccesso.

Lo stabilisce il decreto legge 78/10 contenente misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica che, con l’articolo 45, elimina i meccanismi di regolazione del mercato di questi titoli, introdotti recentemente, che ne hanno consentito la stabilizzazione del prezzo, evitando dannose speculazioni.

Agroenergia, associazione del settore aderente a Confagricoltura, non nasconde la propria preoccupazione per una misura che provocherà certamente il blocco di nuovi investimenti e ingenti problemi economici agli impianti in produzione, con particolare riferimento a quelli a biomasse e biogas già in esercizio alla data del 31 dicembre 2007. 

“Si tratta di una modifica del sistema legislativo - commenta Agroenergia - decisamente in controtendenza rispetto all’obiettivo per l’Italia di utilizzare, al 2020, almeno il 17% di energia da fonti rinnovabili”.

Una decisione, che viene peraltro, presa nel momento in cui l’Italia si accinge a presentare a Bruxelles il piano di azione nazionale sulle rinnovabili, in cui saranno indicati gli strumenti e le misure per raggiungere questo obiettivo. 

“Ancora una volta - continua l’Associazione che riunisce i produttori di energia associati a Confagricoltura - nel settore delle rinnovabili si agisce in modo incoerente: da una parte il Parlamento approva la legge comunitaria 2009, delegando il Governo a recepire entro fine anno la Direttiva Comunitaria 2009/28/CE sulle rinnovabili prevedendo l’adeguamento, il riordino ed il potenziamento del sistema di incentivazione, soprattutto in riferimento alle biomasse ed al biogas; dall’altra viene smontato uno strumento indispensabile per lo sviluppo delle agroenergie, per la tutela dell’ambiente e per la crescita dell’occupazione".