Il Copa-Cogeca ha salutato con favore il nuovo studio dell'Ue che evidenzia i vantaggi dei biocarburanti in termini diriduzione delle emissioni di gas a effetto serra

La relazione pubblicata dall'Ifpri, Istituto di ricerca internazionale di politica alimentare, e intitolata "Global trade and environmental impact of the Eu Biofuels mandate" era stata richiesta dalla Commissione europea.  

Intervenendo a Bruxelles, il segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha insistito sul fatto che: "Lo studio conferma gli effetti positivi di biocarburanti in termini di riduzione delle emissioni. E' già da tempo che il Copa-Cogeca ribadisce i vantaggi offerti dai biocarburanti, che non solo hanno un impatto positivo sulle emissioni di gas serra, ma consentono anche di ridurre la dipendenza dal petrolio e di promuovere l'occupazione nelle zone rurali". 

I biocarburanti più utilizzati includono il biodiesel ricavato dai semi oleosi e il bioetanolo ottenuto dai cereali o dalla barbabietolae miscelati con il petrolio. 

"Dallo studio emerge che, da oggi al 2020, un aumento della domanda di materie prime utilizzate per produrre i biocarburanti nell'Ue determinerà solo un lieve incremento dell'impiego di seminativi compreso tra lo 0,07 e lo 0,08%. La politica europea intesa a promuovere l'uso di biocarburanti avrà pertanto un impatto minimo sull'utilizzo dei terreni a livello internazionale, che rischia tuttavia di essere accentuato in caso di ulteriore liberalizzazione del commercio di biocarburanti. Per questo motivo, le importazioni nell'Ue devono essere regolamentate da norme specifiche". 

Sui risultati dello studio pesa tuttavia tutta una serie di incertezze dovute a lacune nei dati disponibili e alla mancanza di conferme empiriche esaustive.

"Ad esempio, è totalmente irrealistico dire che le rese dell'Ue diminuiranno, in media, del 10% tra il 2007 e il 2020, come pretende lo studio", ha sottolineato Pekka Pesonen.