Si è concluso questa mattina a Roma presso la Sala Capranichetta "Energia rinnovabile ed agricoltura per uno sviluppo sostenibile: i risultati di 3 anni di ricerca", il workshop finale del Progetto Life-Voice (Vegetable Oil Initiative for a Cleaner Environment), selezionato tre anni fa dalla Direzione generale ambiente della Commissione europea per il supporto attraverso il Programma Life Ambiente.
L'obiettivo principale del Progetto era quello di sviluppare modelli basati sia su filiera corta che su filiere industriali per la produzione di olio vegetale puro, destinato a energia e trasporti in ambito rurale.
Il Progetto ha dimostrato che l’uso diretto di olio vegetale puro come combustibile, pur costituendo un’applicazione di nicchia, può comunque rappresentare una possibile alternativa o, più precisamente, un’integrazione ai tradizionali combustibili fossili.
Il lavoro svolto durante il Voice ha permesso di raccogliere dati reali sulle varie fasi, aiutando a definire in maniera corretta i parametri per l’analisi ambientale effettuata: attraverso l’analisi Lca, infatti, sono stati evidenziati i benefici dell’uso dell’olio vegetale in alternativa ai tradizionali combustibili fossili utilizzati in ambito agricolo.
Le problematiche agronomiche così come quelle legate alla conversione energetica dell’olio prodotto sono state investigate sia per dimostrare la fattibilità tecnica della filiera proposta sia per valutarne i benefici economici, sociali ed ambientali.
Nella fase di campo, sono state testate interessanti varietà di una coltura tipica, il girasole, e altre oleaginose, quali il lino, la colza e la camelina. L’estrazione dell’olio mediante l’uso di impianti attentamente progettati ha permesso il raggiungimento di rese elevate, anche su piccoli impianti a scala consortile.
L’olio così prodotto è stato utilizzato per la produzione energetica in tecnologie opportunamente modificate, quali motori diesel, microturbine e bruciatori. Durante la mattinata sono emerse anche le questioni che ancora necessitano di approfondimenti affinché questo genere di filiera venga promossa in maniera efficace.
In particolare, risulta oggi necessaria la definizione di un sistema stabile di incentivi e norme, che diano garanzie a chi decide di investire in questo settore e facilitino forme di aggregazione tra le imprese agricole, per ridurre i costi di produzione.
"Le bioenergie – ha commentato il presidente di Ises Italia, G.B. Zorzoli – non sono solo un progresso tecnologico, ma anche un passo avanti verso la sostenibilità”.
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