Jean-Louis Borloo, il ministro dell'Ecologia, dell'Energia, dello Sviluppo sostenibile e della Gestione del territorio della Francia, ha approfittato della 'Semaine des energies renouvelables' in corso a Parigi per presentare il 'plan national de développement des énergies renouvelables de la France'.
Entro il 2020 almeno il 23% del consumo di energia francese dovrà venire da energie rinnovabili, con un aumento anno di produzione di energie rinnovabili equivalente a 20 milioni di tonnellate di petrolio (Mtep). Il piano comprende 50 misure operative che riguardano l'intera filiera energetica: bioenergie, eolico, geotermico, idroelettrico, solare ed energie del mare.
Entro il primo gennaio 2009 verrà messo in campo un 'fonds chaleur renouvelable', dotato di un miliardo di euro per il periodo 2009-2011, con il compito di sviluppare fortemente le fonti rinnovabili a partire da biomasse legnose, geotermia e solare, per produrre calore nel terziario e nell'industria e migliorare il riscaldamento negli habitat collettivi.
Il credito di imposta 'développement durable' che sostiene l'acquisto di scaldabagno solari, pompe di calore, pannelli fotovoltaici viene prolungato fino al 2012, intanto si mettono in campo anche nuovi incentivi per sostenere il risparmio e l'efficienza energetica negli edifici: eco-prestiti a tasso zero ed esoneri fiscali per favorire anche l'installazione di energie rinnovabili.
A dicembre verrà lanciato il bando 'Biomasse 3' per centrali elettriche alimentate a biomasse per una potenza totale di 250 MW. Il precedente bando ha permesso di realizzare 22 progetti per 300 MW.

Le misure annunciate da Borloo sono in effetti di grande rilievo:
- avvio a fine 2008 di un bando per la costruzione entro il 2011 di almeno una centrale solare in ogni regione francese, per raggiungere una potenza totale di 300 MW;
- un dispositivo di sostegno tariffario semplificato che offra una visibilità di lungo termine;
- tariffa da 45 c€/kWh per facilitare l'installazione di pannelli fotovoltaici su supermarket, edifici industriali, agricoli e di grande estensione;
- riduzione drastica della burocrazia amministrativa e soppressione di tutte le imposizioni fiscali sulle superfici dei pannelli non eccedenti i 30 mq;
- ampliamento all'insieme degli enti locali dei benefici delle tariffe di acquisto dell'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, per fare in modo che scuole ed edifici pubblici possano essere equipaggiati con pannelli fotovoltaici;
- riforma del 'code de l'urbanisme': il permesso a costruire non potrà più opporsi all'installazione di sistemi di produzione di energia rinnovabile sugli edifici.

Lo Stato dà l'esempio: il 'plan de rénovation énergétique des bâtiments de l'Etat' prevederà l'istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, il ministero della difesa ha avviato un primo grande progetto nella base militare di Istres.
Il progetto dell'energia francese si sosterrà sulla ricerca sulle energie rinnovabili alla quale è destinato un miliardo di euro in più rispetto a quanto già stanziato per lo sviluppo sostenibile, di cui 400 milioni di sostegno riguardano progetti per le industrie. Nel 2009 verrà lanciato un bando per la ricerca sulle energie solari e per le 'hydroliennes' cioè le energie del mare.
 
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