Arrivano i criteri e le modalità per incentivare la produzione di energia elettrica da fonte solare mediante cicli termodinamici: dopo il via libera della conferenza unificata Stato-Regione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile il decreto interministeriale firmato da Pecoraro Scanio e Bersani. Il decreto prevede tariffe incentivanti della durata di 25 anni che vanno da 0,28 a 0,22 euro per ogni kwh prodotto da aggiungere al prezzo di vendita, per gli impianti (anche ibridi ossia quelli che utilizzano anche energia non solare come sorgente di calore) che sfruttano la tecnologia solare termodinamica, ed intende incentivare tecnologie che utilizzano termoconvettori non inquinanti ed impianti che prevedano l’accumulo di energia.
Gli incentivi previsti sono cumulabili con finanziamenti in conto capitale che rientrano nelle soglie del 10% del costo dell'investimento e con capitalizzazione anticipata eccedente il 25% del costo dell'investimento. Qualora ci siano investimenti che superano queste percentuali verranno ridotte le tariffe incentivanti in rapporto al finanziamento ricevuto. Dunque potranno richiedere e godere dell’incentivo i responsabili degli impianti progettati, realizzati e in esercizio che sono dotati di un sistema di accumulo termico con capacità nominale di accumulo non inferiore a 1,5 kwh termici per ogni metro quadro di superficie captata, che non utilizzano come fluido termovettore né come mezzo di accumulo sostanze e preparati classificati come molto tossici, tossici e nocivi (requisito non richiesto in caso di impianti ubicati in aree industriali) e la superficie captata è superiore a 2.500 metri quadri.
Gli impianti solari termodinamici e ibridi dovranno essere collegati alla rete elettrica o a piccole reti isolate. E ogni singolo impianto dovrà essere caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete non condiviso con altri impianti. Quindi a un soggetto che intende realizzare e/o esercitare l’impianto e dunque accedere alle tariffe incentivanti non resta altro che richiedere al gestore la connessione in rete e presentare la domanda allegata alle informazioni richieste come il progetto preliminare, la scheda tecnica e tutte le informazioni necessarie per valutare la portata e le caratteristiche dell’impianto. Sarà poi il Gestore dei servizi elettrici (Gse) una volta valutata la conformità a comunicare l’ammissibilità o non al sistema incentivante. Anche l'Autorità dell’energia elettrica e il gas (Aeeg) svolge il suo ruolo: fissa con proprio provvedimento (da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto) le modalità, i tempi e le condizioni per l'erogazione della tariffa. L'intento dunque del decreto è quello di incentivare la produzione di energia elettrica da fonte solare termodinamica: l’obiettivo nazionale previsto al 2016 è l’installazione di una superficie captante cumulativa corrispondente a 2.000.000 metri quadri. Il precedente governo conferma così l’impegno per la produzione di energia solare legato agli sviluppi della nuova tecnologia e soprattutto al ‘progetto Rubbia’ nominato consulente per le rinnovabili dal precedente ministero dell’ambiente dopo il ritorno in patria del premio Nobel, che si era trasferito in Spagna per realizzare un analogo impianto di dimensioni assai più vaste. Un impegno reso possibile anche dai 20 milioni di euro sbloccati in febbraio dal decreto ad hoc sottoscritto da Pecoraro Scanio che ha liberato i fondi previsti dalla finanziaria.
A cura di Eleonora Santucci.