Da oggi la regione autonoma di Zhuang del Guangxi, nel sud della Cina, è diventata la decima area cinese ad aver sostituito la benzina e il diesel con il bioetanolo 'nel quadro delle preoccupazioni energetiche e di un ambiente sostenibile', dicono le autorità locali. 'I distributori di 14 città del Guangxi dal primo aprile vendono bietanolo e entro due settimane il petrolio ed il diesel tradizionali spariranno dal mercato', spiega all'agenzia Xinhua Fu Jian, un funzionario del governo regionale incaricato dei trasporti, 'Circa 350 mila veicoli motorizzati e più di tre milioni di motocicli disporranno di stazioni di servizio di biocarburanti'.
Attualmente, altre nove province cinesi utilizzano bioetanolo: Jilin, Liaoning e Heilongjiang nel nord-est, Henan e Hebei nel nord , Anhui, Shandong e Jiangsu nell’est e Hubei nel centro. Il Guangxi è la prima regione a commercializzare bioetanolo a base di manioca, la regione produce 7,8 milioni di tonnellate all'anno di questi tuberi, più del 60% dell'intera produzione cinese. Il primo centro di produzione di bioetanolo cinese di questo tipo è entrato in funzione a dicembre a Beihai e produce 200 mila tonnellate di bioetanolo da un milione e mezzo di tonnellate di manioca. La Cina ha proibito la produzione di bioetanolo a base di cereali dal 2007, preoccupata dell'impatto della produzione delle agro energie sull'approvvigionamento e il costo dei generi alimentari e, per la produzione di bioetanolo, ha rimpiazzato i cereali con patate dolci, sorgo e paglia di riso. La Cina è sempre più stretta tra una richiesta alimentare in aumento e la crescita del prezzo del greggio, e vede nel bioetanolo una via di uscita, anche se parziale, visto che nel l'importazione di petrolio è cresciuta nel 2007 del 12%, raggiungendo il 46% del greggio consumato. Secondo il governo cinese la vendita di bioetanolo dovrebbe raggiungere i 30 milioni di tonnellate nel 2010 e rappresentare la metà della necessità di carburante per autotrazione del Paese, riducendo di circa il 30% le emissioni monossido di carbonio e del 10% quelle di anidride carbonica, rispetto alle stesse quantità di carburanti fossili.