La maculatura bruna non fa paura alla pera Fred®, che ne è risultata tollerante. È quanto emerso dalla ricerca dell'Area di Patologia Vegetale e Fitoiatria del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari (Distal) dell'Università di Bologna che, sotto la supervisione di Marina Collina, ha valutato la sensibilità a Stemphylium vesicarium (agente della maculatura bruna del pero) di foglie e frutti della varietà di pero CH-201, che viene commercializzata con marchio Fred®.
Incrocio tra le varietà Harrow Sweet e Verdi, selezionata dal centro elvetico Agroscope, Fred® è una pera bicolore dalle sfumature rosse, e si distingue per la produttività, la raccolta tardiva autunnale, la precoce entrata in produzione, una bassa sensibilità al fuoco batterico e una buona conservabilità del frutto.
Nel corso della ricerca, svolta su incarico di Origine Group licenziataria esclusiva della pera Fred per l'Italia, insieme alla Fred® sono state artificialmente infettate foglie e frutti anche di una varietà suscettibile (Abate Fétel) e una tra le più tolleranti (William bianca) al patogeno.
Sia nel caso di foglie che di frutti, è stato calcolato un indice di malattia che fornisce la gravità media dei sintomi della maculatura bruna sulle tre diverse varietà, con un valore crescente al crescere della gravità della malattia valutato nei diversi rilievi nel corso della prova sperimentale.
I risultati finali sono stati più che incoraggianti. Per quanto riguarda la gravità della malattia sulle foglie, a fronte di un indice di malattia da 1,6 a 2,6 per Abate, Fred® ha fatto registrare un valore da 0,4 a 0,7, ancora più basso della William che va da 0,6 a 1,6.
Ancora migliori i risultati sui frutti, dove l'indice di malattia dell'Abate è stato di 1,3-2,8, mentre la Fred®, al pari della William, ha avuto indice di malattia uguale a zero. In pratica il patogeno non ha creato danni sui frutti.
La conclusione di Collina è che la varietà CH-201 (Fred®) è altamente tollerante alle infezioni di S. vesicarium su tutti i tessuti e nelle molteplici condizioni osservate. Essa è assimilabile sotto questo punto di vista, se non migliore, alla varietà William, notoriamente non interessata alle infezioni del patogeno in pieno campo.
Origine Group, soddisfatta per questi risultati, punta allo sviluppo di questa varietà, attualmente presente negli impianti di prova dei propri soci, per aiutare il rinnovo del comparto delle pere in Italia.
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Fonte: Origine Group